La commissione Esteri del Senato ha dato via libera alla vendita all'Iraq di 24
elicotteri d'attacco Apache e al noleggio di altri sei. Un affare da
6,2 miliardi di dollari (4,8 per la vendita e 1,37 miliardi per il
noleggio) per sostenere il governo sciita di Bagdad nel contrasto alle
milizie anti-governative legate ad al Qaeda, che da settimane
occupano Fallujah e alcune zone di Ramadi, nel governatorato di al
Anbar. L'area è diventata il teatro di una battaglia che sta spingendo
migliaia di persone alla fuga e sta mettendo a dura prova la tenuta del
Paese, alle prese con uno scontro settario tra gli sciiti, andati al
potere dopo la caduta di Saddam Husein, e i sunniti che denunciano
discriminazioni.
In 65.000 hanno abbandonato le due città occupate dai miliziani dello
Stato islamico dell'Iraq e della Siria (Isis) la scorsa settimana,
secondo i dati dell'Alto commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr).
Il governo iracheno parla di 140.000 sfollati dall'inizio della
battaglia lo scorso 30 dicembre, quando le Forze armate hanno sgomberato
un presidio antigovernativo a Ramadi poiché ritenuto "il quartier
generale dei capi di al Qaeda". E le vittime delle violenze, comprese
quelle delle bombe che continuano a scuotere il Paese, sono già 850 nel
mese di gennaio; mentre il 2013 si era chiuso con un bilancio terribile:
oltre 8.000 morti.
È la prima volta in dieci anni che città irachene sono controllate da
qaedisti. Un ritorno al passato che preoccupa la comunità internazionale
per i risvolti che potrebbe avere: l'Isis combatte in Siria contro le
truppe fedeli al presidente Bashar al Assad, occupa le aree del Nord-Est
e i deserti orientali che si estendono in territorio iracheno, e
Fallujah e Ramadi distano appena 50-80 chilometri dalla capitale. Una
situazione regionale diversa da quella che affrontò l'Iraq negli anni
seguenti all'invasione statunitense, quando al Qaeda fu dichiarata
"strategicamente sconfitta" dai soldati statunitensi e dai leader
tribali.
Diplomatici e leader stranieri, anche il presidente Usa Barack Obama,
hanno esortato il governo sciita guidato da Nouri al Maliki ad aprire un
dialogo con i sunniti per sottrarre consenso ai qaedisti, ma il premier
ha scelto la linea dura e c'è chi teme che gli elicotteri Apache (i
primi sei dovrebbero arrivare la prossima estate) siano impiegati per
colpire avversari politici e non soltanto al Qaeda. Da tempo Bagdad
premeva su Washington per ottenere armi e adesso il Congresso ha 15
giorni per valutare la vendita che include anche 480 missili anticarro,
radar e sistemi di navigazione. Inoltre, riporta l'agenzia Afp, è al vaglio l'ipotesi di addestrare i militari iracheni in un Paese terzo.
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