La Bundesbank è tornata alla carica con l’ipotesi di un prelievo forzoso sui conti correnti bancari nel caso di bancarotta di un paese. Nel bollettino mensile, la Buba riprende la proposta già avanzata a ottobre dal Fondo Monetario Internazionale. Nel report del Fmi era stato calcolato che per riportare i debiti pubblici di 15 Paesi di Eurolandia ai livelli precedenti il 2007, l’anno in cui era esplosa la bolla dei mutui subprime statunitensi, sarebbe stato necessario un prelievo una tantum del 10% sulla ricchezza delle famiglie.
In questa occasione la Bundesbank entra maggiormente nel dettaglio spiegando che la tassa dovrebbe essere imposta tramite un prelievo una tantum e solo nel caso di default di un paese. La proposta della Buba accarezza il senso comune assai diffuso in Germania secondo cui i contribuenti tedeschi non devono essere costretti a pagare per i fallimenti degli altri paesi dell’Eurozona. Secondo la Bundesbank, tassare i capitali sarebbe in linea con il principio della responsabilità nazionale, in base al quale i contribuenti devono farsi carico dei debiti del proprio paese prima che venga richiesta la solidarietà internazionale ai partner europei.
Nel bollettino della Bundesbank ovviamente non si fa riferimento specifico ad alcuno Stato in particolare, ma si può facilmente presumere che ci si riferisca a Grecia, Italia e Spagna, tutti a rischio default e nei quali la ricchezza privata pro capite (almeno per l’Italia) risulta superiore a quella dei tedeschi. Per La Bundesbank si tratterebbe di colpire con una patrimoniale una tantum, un prelievo forzoso che - si legge nel bollettino della Buba - "risponde al principio della responsabilità nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri governi prima di poter reclamare solidarietà da altri Paesi".
"Balza agli occhi come la fiducia nel servizio del debito da parte di alcuni Paesi sia scesa anche se a questo debito pubblico corrispondono patrimonio pubblici e privati molto ampi", sottolinea ancora la Bundesbank, secondo cui la proposta è ancora di difficile attuazione e quindi va riservata solo in caso di rischio concreto di default. Ma contro Cipro questa misura è stata attuata recentemente senza se e senza ma, ed anche in Italia, nel 1992, il governo Amato ricorse al prelievo forzoso per ripagare un prestito "ad hoc" che l'Italia aderente al Trattato di Maastricht aveva richiesto strumentalmente proprio per avere una leva "oggettiva" di ricatto sulla popolazione.
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