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25/05/2014

Barclays ha truccato persino il prezzo dell'oro

Sull'etica, i filosofi del capitalismo hanno riempito biblioteche nel tentativo di dimostrare come la ricerca egoistica del massimo profitto – condotta secondo regole condivise e accettate da tutti i “soggetti economici” – fosse un'attività sommamente “morale”. In fondo, il capitalismo nasce protestante, in una fusione indissolubile di ansia di profitto e coperture religiose, al punto che la ricchezzza accumulata poteva esser descritta come “segno del favore di dio”.

In tutta questa melassa di buone intenzioni e pratiche di rapina, almeno un punto fermo era stato mantenuto, di modo che tutti i soggetti economici potessero far riferimento alla stessa “misura standard del valore”: il prezzo dell'oro. Un po' come il metro lineare standard, insomma, che consente di dare una dimensione quantitativa “oggettiva”, riconosciuta da tutti come valida.

Ora Barclays, potente banca d'affari inglese, già al centro delle critiche e delle sanzioni monetarie per aver manipolato alcuni anni fa il Libor (l'indice che fa da “metro di misura” per i tassi di interesse, e che in buona misura fa muovere quell'Euribor su cui tanti fanno i conti al momento di pagare il mutuo), è stata pizzicata a manipolare anche il prezzo dell'oro. La cosa a suo modo stupefacente è che questa manipolazione è stata pensata per “compensare” le perdite rappresentate dalle sanzioni per aver manipolato il Libor. Insomma, hanno pagato la multa commettendo un altro furto...

La Financial Conduct Authority, la Consob britannica, ha quindi multato l’istituto Barclays per 26 milioni di sterline e sanzionato anche un suo ex trader per 95,6 milioni di sterline, tale Daniel Plunkett. Cifre consistenti, certamente, ma che in campo finanziario non spaventano colossi come Barclays (ci sembra messo molto male invece mr. Plunkett).

Ovviamente l'episodio ha destabilizzato la fiducia nel meccanismo di fissazione del prezzo del metallo giallo, architrave dei sistemi monetari specie nei periodi di crisi.

A differenza delle altre normali materie prime, quotate sui mercati dedicati, il prezzo dell’oro viene stabilito attraverso una conference call a Londra, seguita da quattro banche: Barclays, Hsbc, Société Générale e Scotiabank. Tre inglesi e una francese. Ogni giorno – tra le 10.30 e le 15.00 la “banda dei quattro” si riunisce e in appena un quarto d'ora “fa” il prezzo di giornata. C'è un “banditore” che propone un prezzo sulla base delle quotazioni di mercato dei giorni precedenti. Ogni banca si consulta con i propri clienti “istituzionali” (quelli più importanti) e dichiara se intende comprare o vendere. Il normale gioco tra domanda e offerta fa oscillare il prezzo fino a che non si incontrano.

È da un secolo che si va avanti così, ma le critiche sono diventate forti solo negli ultimi tempi (comunque prima del nuovo scandalo Barclays) perché troppo poco “trasparente”. Insomma, la manipolazione era nell'aria.

L'episodio imputato alla banca inglese, e in particolare al suo funzionario presente quel giorno, la dice lunga su quanto fosse ben poco complicato manipolare il prezzo, ma soprattutto sconvolge la motivazione: Daniel Plunkett è infatti accusato di aver spinto al ribasso il prezzo dell'oro – il 28 giugno di due anni fa – solo per evitare che la banca fosse costretta a pagare un cliente che aveva in portafoglio un contratto “derivato”, una scommessa, null'altro. Se il prezzo del metallo fosse salito sopra i 1.558,96 dollari l’oncia, Barclays avrebbe dovuto corrispondergli 3,9 milioni, altrimenti no.

Naturalmente il cliente fu fregato alla grande, nonostante la sua “potenza” (chi di voi si terrebbe “in portafoglio” una scommessa da quasi 5 milioni di euro fondata su un unico prezzo? Solo quelli che di milioni ne posseggono e gestiscono a migliaia...). Ma colpisce la sproporzione tra il mezzo usato e lo scopo: per fregare una singola persona, per una cifra oltretutto risibile sul piano globale, è stato “taroccato” il metro di misura di tutti i valori del pianeta. Per una giornata soltanto, certo. Ma “si può fare”. Dipende soltanto dall'interesse meschino di una banca. Come tirare le bombe a mano per ammazzare un po' di formiche...

Non possiamo nutrire alcun dubbio sul fatto che questa gente farebbe esplodere il mondo solo per guadagnare uno zero virgola in più. Eticamente...

Fonte

E' sempre giusto affermare che non si deve parlare per slogan ma a leggere sta roba non si può non pensare che ci sia parecchia verità in detti come borghesi - in questo caso identificati nei grandi banchieri e finanzieri - tutti appesi.

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