Le immagini degli amici e dei parenti disperati che attorniano il corpo di Kurt riverso a terra in una pozza di sangue hanno fatto il giro del mondo e in Turchia hanno suscitato una nuova ondata di rabbia all’interno di settori sociali mobilitati ormai da un anno esatto contro la repressione e l’autoritarismo di Erdogan e dei suoi. E ieri sera, appena è sparito il sole, migliaia di manifestanti sono tornati in strada a Istanbul e si sono scontrati per ore con la Polizia al grido di ‘assassini’ e ‘Stato assassino’. La protesta è iniziata davanti all’ospedale dove era stata condotta la giovane vittima e davanti alla Cemevi di Okmeydani, da dove poi è partito un battagliero corteo che poco dopo è stato attaccato dai Toma della polizia con lacrimogeni e cannoni ad acqua.
Il bilancio della notte di scontri è di una decina di feriti, tra i quale un manifestante ricoverato in gravi condizioni con un’emorragia cerebrale dopo che la spoletta di metallo di un lacrimogeno, evidentemente sparato ad altezza d’uomo, lo ha colpito alla testa. Poco fa è arrivata la notizia che anche quest'ultimo ferito non ce l'ha fatta.
Il bilancio della notte di scontri è di una decina di feriti, tra i quale un manifestante ricoverato in gravi condizioni con un’emorragia cerebrale dopo che la spoletta di metallo di un lacrimogeno, evidentemente sparato ad altezza d’uomo, lo ha colpito alla testa. Poco fa è arrivata la notizia che anche quest'ultimo ferito non ce l'ha fatta.
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