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23/05/2014

Stati Uniti: i lavoratori di McDonald’s scioperano, arrestati in 138

Negli Stati Uniti, si sa, è quasi impossibile scioperare ed altrettanto difficile manifestare. Ma questa volta la protesta di migliaia di lavoratori impiegati nei fast food e in particolare nei ‘ristoranti’ – li chiamano così, chissà perché – della multinazionale McDonald’s è riuscita a conquistare la ribalta dei grandi media. Una lotta per il raddoppio del misero stipendio percepito, da 7,25 a 15 dollari all’ora, e per il miglioramento delle proprie condizioni di lavoro e contrattuali.

Ieri però, quando un migliaio di lavoratori, affiancati da attivisti e sindacalisti, hanno iniziato a protestare davanti alla sede aziendale della multinazionale a Oak Brook nell'Illinois, la polizia è intervenuta con forza. Gli agenti antisommossa hanno ordinato ai lavoratori e alle lavoratrici di sciogliere il presidio di massa ma quando questi hanno disobbedito sono partite le cariche e gli spintoni e alla fine 138 manifestanti sono stati arrestati.

La manifestazione è stata organizzata dagli scioperanti alla vigilia della riunione annuale degli azionisti prevista per oggi, durante la quale i proprietari dei pacchetti azionari voteranno per decidere se concedere al CEO di McDonald, Donald Thompson, un mega assegno da 9,5 milioni di dollari. Segno che se la multinazionale nega ai suoi dipendenti ogni tipo di miglioramento contrattuale e salariale, evidentemente di soldi da spendere ne ha eccome.

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