Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

19/08/2014

Crisi aziendali. Un calendario doloroso già dai primi di settembre

Alla fine di luglio i "tavoli di crisi aziendali" aperti al Ministero dello Sviluppo Economico risultavano essere 152 coinvolgendo circa 147mila lavoratori. Ma è una fotografia molto parziale della realtà delle crisi aziendali. Il numero d'imprese a rischio di chiusura, ridimensionamento del personale o con procedure di cassa integrazione è assai più ampio e diversificato.

Già nelle prossime due settimane è previsto un fitto e drammatico calendario di “tavoli” tra imprese, sindacati e Ministero dello Sviluppo Economico sulle crisi industriali che attendono o cercano una soluzione. Nell'agenda del ministero, per giovedì 4 settembre incombe un accordo per la Alcatel dove un piano prevede la cessione da ottobre dello stabilimento di Vimercate alla Siae. Lunedì 8 settembre ci sarà l'incontro tecnico sull'offerta avanzata da Grifa per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Tra il 9 e il 10 settembre è previsto il tavolo sul caso della Solsonica di Rieti.

Giovedi 11 settembre tocca al tavola sul futuro della Ideal Standard, nello stesso giorno si terrà anche l'incontro per Esaote, azienda del settore della diagnostica medicale. Il 12 settembre è convocato il tavolo per il pastificio Pasta Agnesi. Nella prima metà di settembre dovrebbe poi concludersi la vertenza Breda Menarini nel settore automotive, mentre prosegue la trattativa per la De Tomaso di Torino.

A metà settembre sarà poi convocato il tavolo sui call center, ma già dai primi del mese al ministero faranno il punto sulla società Almaviva e Infocontact. Altro importante "tavolo di settore" è quello dell'elettrodomestico per vedere come procedono i piani di attuazione degli accordi su Electrolux e Indesit. Resta inoltre la crisi della Antonio Merloni. Infine vi è la situazione della Sardegna con i casi di Alcoa, piano Sulcis, Euroallumina, biochimica.

(Fonti: Sole 24 Ore, Ministero dello Sviluppo Economico)

Fonte

La situazione è sempre più inquietante.

Nessun commento:

Posta un commento