L'agenzia palestinese Maan News riferisce che almeno dieci palestinesi sono stati uccisi stamattina a Rafah, nelle immediate vicinanze di una scuola dell'Unrwa. Secondo le testimonianze un drone israeliano ha attaccato due palestinesi su una motocicletta in transito, ma diverse altre persone sono state investite dalla esplosione.
L'attacco è avvenuto mentre si assiste al ridislocamento delle truppe israeliane. Secondo quanto riferito da Nena News in mattinata, oggi in meno di 10 ore sono stati uccisi 35 palestinesi, mentre Rafah e la zona centrale di Gaza sono sotto pesanti raid aerei e tiri di carri armati
A Beit Lahiya e Beit Hanoun, due delle aree di Gaza teatro dei più intensi combattimenti, i soldati di Tel Aviv si sono ritirati, arretrando fino a poche centinaia di metri dal confine. Alcuni reparti sono arretrati fino a ridosso del confine mentre altri vengono riposizionati all’interno del territorio di Israele. Riguardo i tunnel, i comandi israeliani continuano ad annunciare che “entro 24 ore saranno tutti distrutti”.
"Le nostre forze stanno completando la neutralizzazione dei tunnel a Gaza. L’esercito israeliano continuerà ad agire a tutta forza fino al completamento della sua missione", aveva affermato ieri sera il premier israeliano Netanyahu aggiungendo che l’esercito “si dislocherà secondo le esigenze di sicurezza” e che “Chiederemo che ogni ricostruzione e sviluppo di Gaza sia legata al disarmo di Hamas e alla smilitarizzazione della Striscia”. L'accelerazione alla decisione israeliana di ridislocare le truppe sui confini sarebbe stata decisa ieri dal Gabinetto di sicurezza convocato da Netanyahu per discutere sulle misure da prendere dopo la la cattura un sottufficiale dell'esercito israeliano. Ma anche sulla base di un bilancio di perdite tra i soldati di Tel Aviv che si è rivelato assai più pesante di quanto immaginato.
Anche i portavoce di Hamas hanno commentato il ridislocamento delle truppe israeliane. Sami Abu Zuhri ha sottolineato che Hamas "è pronta a continuare a combattere se necessario", ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno. "Proseguiremo la nostra resistenza fino a quando i nostri obiettivi saranno raggiunti", ha sottolineato un altro dirigente, Fawzi Barhum, negando che Israele abbia vinto sul campo. Ma anche per il campo palestinese il bilancio è pesante. I morti nella Striscia di Gaza tra la notte scorsa e oggi sono arrivati, secondo i media palestinesi, a 78, con un totale complessivo di oltre 1730 vittime e 8000 feriti.
Intanto al Cairo è arrivata la delegazione palestinese convocata dalle autorità egiziane per discutere di una tregua alla quale Israele riafferma di non avere alcuni interesse. I portavoce di Tel Aviv precisano infatti che: “Non manderemo alcuna delegazione al Cairo, operiamo in maniera unilaterale a Gaza”.
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