Dopo la morte del giovane il governo ha deciso di rivedere il progetto della diga e di sospendere temporaneamente i lavori, ma da più parti si chiedono le dimissioni del Ministro dell’Interno del governo socialista di Parigi e la punizione degli agenti colpevoli dell’omicidio.
Le manifestazioni più consistenti si sono svolte a Nantes e a Tolosa, dove gli scontri si sono conclusi con alcune decine di feriti e contusi e venti arresti. A Nantes i manifestanti hanno lanciato sanpietrini, bottiglie e oggetti di ogni tipo contro i poliziotti che hanno risposto con gas lacrimogeni e proiettili di gomma. Alla fine cinque giovani e due poliziotti sono stati feriti mentre 16 manifestanti sono stati fermati. La manifestazione – un migliaio i partecipanti – aveva sfilato in maniera pacifica lungo la via principale del centro cittadino, al grido di “Polizia assassina”, “Sbirri porci assassini” e “Polizia nazionale, milizia del capitale”. Molti anche gli slogan contro l’aeroporto di Notre Dame des Landes contro il quale negli ultimi anni si è sviluppato un forte movimento popolare.
Ma al termine della manifestazione duri scontri sono scoppiati tra una parte dei dimostranti e le forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Scontri anche a Tolosa con tredici tra denunciati e arrestati mentre non si sono registrati incidenti particolari – solo qualche vetrina rotta – nelle mobilitazioni di Bordeaux e Montpellier. Scontri invece a Digione mentre a Lille il corteo è arrivato fin sotto la sede del Partito Socialista Francese contro la quale alcuni manifestanti hanno lanciato biglie d’acciaio.
Una nuova manifestazione è stata indetta dai movimenti della sinistra radicale ecologista e anti-capitalista per oggi a Parigi, nei pressi della Torre Eiffel.
Il primo ministro, il socialista Manuel Valls, ha ‘condannato con fermezza’ la violenza dei manifestanti che ha definito un “insulto alla memoria di Remi Fraisse” mentre il Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve ha parlato di eccessi inaccettabili.
Ma alcune foto e video comparsi sui social media e diffusi anche da alcuni telegiornali, oltre a mostrare gruppi di manifestanti con il volto coperto e scesi in piazza con la chiara intenzione di scontrarsi con la polizia, dimostrano anche che alcuni di coloro che hanno preso parte agli scontri erano in realtà poliziotti mascherati da "casseurs", utili non solo a fungere da agenti provocatori ma anche al momento di realizzare arresti tra i dimostranti.
Ma come è possibile vedere anche nelle immagini, contro gli agenti in assetto antisommossa si sono scagliati non solo gruppi organizzati della sinistra antagonista ma anche manifestanti non inquadrati o addirittura passanti, spinti da una rabbia palpabile contro la brutalità della polizia e l'uso sempre più frequente delle forze dell'ordine, da parte del governo, per reprimere proteste sociali.
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