Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

07/03/2019

Gaza - Escalation tra raid israeliani e palloni incendiari

Notte di fuoco a Gaza: l’aviazione israeliana ha colpito con i missili la Striscia, a Gaza City, nel campo profughi di Nuseirat e a est di Khan Younis. Secondo fonti locali, i raid hanno provocato danni alle case ma non ci sono vittime.

L’esercito di Tel Aviv ha bombardato Gaza in risposta a palloncini incendiari lanciati dalla Striscia verso il territorio israeliano come avviene ormai da tempo. I palloncini, almeno due, sono esplosi in aria e non hanno provocato danni.

Questa mattina il valico di Kerem Shalom, l’unico tra Israele e Gaza utilizzato per l’ingresso di beni, è stato temporaneamente chiuso dalle autorità di Tel Aviv a causa della tensione nella zona e per la presenza, secondo il Cogat, l’ufficio israeliano per le attività nei Territori, di un drone palestinese. Il valico è stato poi riaperto.

Due invece i feriti, due giovani, nel centro dell’enclave palestinese: a est del campo profughi di al-Bureij, sono stati colpiti dal fuoco dei cecchini israeliani lungo le linee di demarcazione tra Gaza e Israele, dove si svolgono da quasi un anno manifestazioni popolari, e sono stati ricoverati in ospedale. Le proteste, notturne, sono parte della Grande Marcia del Ritorno, iniziativa lanciata il 30 marzo scorso e tuttora in corso.

I giovani palestinesi hanno lanciato pietre contro i soldati e dato alle fiamme dei copertoni. In risposta l’esercito ha sparato proiettili e gas lacrimogeni verso i manifestanti. Da settimane la Marcia si è allargata anche alle ore notturne, da quella che i palestinesi chiamano l’unità “Confusione notturna”.

Poche ore prima, ieri sera, una delegazione egiziana era a Gaza per incontrare la leadership di Hamas e, come spiega un ufficiale del movimento islamista, per “abbassare la tensione e impedire una guerra nella Striscia”. Guidata dal generale Amro Hanafi, la delegazione del Cairo è entrata da Israele, dal valico di Erez a nord, e ha incontrato il leader di Hamas Haniyeh e il leader islamista nella Striscia Sinwar. Al centro della discussione una tregua di lungo periodo tra Israele e Hamas, calma per la calma, l’espansione della zona per la pesca e il trasferimento di 150 megawatt di elettricità a Gaza.

In tale contesto la parte israeliana legge nel lancio di palloncini incendiari il modo per fare pressione, per spingere verso la tregua. Il timore palestinese, viste le esperienze passate, è che l’avvicinarsi delle elezioni israeliane – il prossimo 9 aprile – e i guai giudiziari del premier Netanyahu che stanno provocando una consistente riduzione del consenso verso il Likud, possa spingere l’attuale esecutivo a racimolare voti alzando la tensione contro la Striscia. La strategia, ormai nota, della paura e della “sicurezza” per spingere il voto verso destra.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento