L’esercito brasiliano ha speso 6 milioni di real (poco più di 1 milione di dollari statunitensi) in carburante e trasporti solo per simulare una guerra contro il Venezuela in Amazzonia a settembre, mentre il Presidente Jair Bolsonaro ha dichiarato i rappresentanti diplomatici del governo di Nicolás Maduro persone non grate nel Paese, riconoscendo il personale indicato da Juan Guaidó.
Secondo un articolo di Vinicius Sassine sul giornale O Globo questo mercoledì (14 ottobre), l’esercitazione di guerra si è svolta su un campo di battaglia in cui i soldati del Paese “Blu” hanno dovuto respingere gli invasori dal Paese “Rosso”. L’informazione sulla “guerra”, senza precedenti nella storia del Paese, è stata ottenuta attraverso la legge sulla libertà di informazione.
“Nella situazione creatasi e con i mezzi assegnati, era la prima volta che si svolgeva questo tipo di operazione”, ha detto l’Esercito alla stampa. L’esercito brasiliano ha postato due video promozionali dell’esercitazione in Amazzonia (qui e qui).
La simulazione si è svolta tra l’8 e il 22 settembre e ha coinvolto 3.600 soldati nelle città di Manacapuru, Moura e Novo Airão, nello stato di Amazonas.
Il 18 settembre, il segretario di Stato statunitense Mike Pompeo si è recato in visita a Roraima e, durante un incontro con il ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araújo, ha creato una crisi diplomatica e politica interna brasiliana dicendo “sbarazziamoci di lui là”, in riferimento al Presidente venezuelano Maduro, che è stato poi attribuito a un errore di traduzione. L’incontro si è svolto il giorno dopo la pubblicazione da parte del Ministero degli Esteri brasiliano di una comunicazione che promuoveva “l’estinzione del regime dittatoriale di Maduro”.
Secondo le informazioni fornite dallo stesso Esercito brasiliano, l’esercitazione ha coinvolto “veicoli, velivoli (aerei ed elicotteri), traghetti, navi, artiglieria, il sistema di lancio dei razzi Astros, cannoni, mitragliatrici, Howitzer Oto Melara, e mortai da 60, 81 e 120 mm, oltre a veicoli speciali e camion”.
Il 14 settembre il ministro della Difesa, Fernando Azevedo e Silva, e il comandante dell’Esercito, Edson Leal Pujol, si sono recati nella zona del “conflitto” e hanno assistito al lancio dei missili.
Nella sua guerra contro il “comunismo”, Jair Bolsonaro si è scatenato sui social media mercoledì, poche ore dopo la pubblicazione della notizia, incitando i suoi sostenitori contro il Venezuela e anche contro Argentina e Cuba, che sono governati dalla sinistra.
“C’è un modello economico che ha raggiunto l’impossibile: l’Argentina senza carne. Il Venezuela senza petrolio. Cuba senza zucchero”, scrive Bolsonaro. Un utente su Twitter gli ha puntualmente risposto: “Brasile senza riso”.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento