Scrittori, musicisti, manager culturali e artisti visivi hanno manifestato la loro soddisfazione. Un’esperienza singolare l’ha vissuta Simón Ergas, editore a La Pollera Ediciones (Cile) e produttore generale del “La Furia del Libro”, che è stato segretario a Las Condes, in un seggio dove ha vinto il Rifiuto.
Tra i candidati alla Convenzione Costituente i consultati hanno nominato scrittrici come Sofia Esther Brito, Faride Zerán, Pía Barros, ecologiste come Sara Larraín, filosofi come Gastón Soublette, attori come Héctor Morales, Héctor Noguera, Paulina Urrutia, Paly García, Nona Fernández e Aline Kuppenheim.
“Sono disponibile e mi piacerebbe molto rappresentare il mondo della cultura nella prossima assemblea costituente. Sarebbe un orgoglio e gli elettori diranno se si concretizzerà”, ha detto l’editore Pablo Dittborn.
Alcuni hanno anche allertato sulla strumentalizzazione della vittoria, come Jorge Coulon, leader storico degli Inti Illimani. “Mentre noi festeggiamo già c’è chi sta vedendo come prendersi il bottino. La gente ci mette lo sforzo, si producono questi eventi, e poi c’è una macchinetta che va tritando la carne, producendo una nuova continuità che finisce per esasperare la società”, ha avvisato.
“È molto importante salvaguardare questo trionfo e il carattere popolare che ha. Si dica quel che si vuole, qui ci sono vincitori e vinti. Credo che sia stata sconfitta la politica come si concepisce in Cile”, conclude, oltre a mettere in risalto come la mappa del voto era “la mappa della segregazione”, alludendo al fatto che gli unici Municipi dove ha vinto il Rifiuto sono stati Las Condes, Vitacura e Lo Barnechea*, cosa che ha reso ben chiaro “chi erano i beneficiari della Costituzione” ereditata dalla dittatura.
“Questo è solo un primo passo, quello che viene è la parte più difficile”, ha concordato lo storico Sergio Grez, alludendo alla difficoltà di eleggere candidati indipendenti. “Il risultato non è sicuro che corrisponda agli interessi delle grandi maggioranze. Rimangono molte battaglie se vogliamo cambiamenti effettivi”.
Artisti
Tra i consultati ha prevalso l’allegria per il risultato.
Octavio Gana, membro del collettivo Delight Lab, ha detto che è “molto potente quello che sta succedendo in Cile. Finalmente possiamo dire che è finita la transizione. Il Cile ora sta optando per una via democratica di Costituzione. È troppo simbolico che succeda questo per il futuro del paese e ciascun cileno. Mi sento orgoglioso di avere una Costituzione che ci rappresenti”.
“È una sfida enorme per coloro che vanno a rappresentare quelle voci, deve essere la cittadinanza”, ha detto Elisa Loncon, accademica dell’Universidad de Santiago, mentre lo scrittore Juan Pablo Sutherland ha detto che il risultato ratifica che “abbiamo bisogno di cambiamenti reali, strutturali. Non vogliamo che quelli che ci hanno governato per 30 anni continuino a mantenere le disuguaglianze. Dove è nato il neoliberismo, lì deve terminare”.
“Credo che sia un giorno non solo storico, ma anche molto emozionante”, ha sottolineato la Premio Nazionale di Giornalismo, Faride Zerán.
Ha rilevato “la quantità di gente che è andata alle urne, come i giovani sono andati a votare”. “La schiacciante percentuale di voti che hanno ottenuto l’Approvo e la Convenzione Costituente sta corroborando la volontà di cambiamento di un popolo che non solo l’ha manifestata il 18 ottobre, ma da molto prima, una necessità di cambiare questo modello e le basi sulle quali è stato costruito il Cile degli ultimi decenni, di un nuovo patto sociale che effettivamente includa le grandi maggioranze che l’élite deve ascoltare”, e dove lo Stato si faccia carico di temi come la salute, l’educazione e le pensioni, proprio come hanno chiesto le mobilitazioni popolari.
“Mi emoziona questo trionfo. Doveva essere ampio e molto partecipato perché abbiamo bisogno di recuperare fiducia e legittimità per costruire con creatività e speranze quello che viene: una nuova Costituzione che ci protegga con una democrazia ininterrotta, progressista, dove prevalga l’etica della fratellanza sull’egoismo del lucro”, ha detto da parte sua lo scrittore e accademico Jorge Montealegre.
“La manifestazione più grande della storia ha un frutto, che non possiamo dilapidare. Grazie a quelli che hanno cantato, a Lastesis, a quelli che hanno fatto spettacolo e anche a quelli che hanno offerto i loro occhi per trionfare contro gli abusi e la disuguaglianza. Le impronte di tutti loro devono stare nella nuova costituzione della patria, che si costruisce con generosità per tutte e tutti”, ha detto.
In maniera simile si è espressa la sua collega Claudia Apablaza.
“Sono completamente emozionata. Molti e molte abbiamo vissuto solo sotto la Costituzione di Pinochet e questo oggi è cambiato. Sono 40 anni di ingiustizie, dolore, attentati contro i diritti umani e oggi si chiude parte di quel capitolo. Non mi aspettavo un trionfo tanto robusto, ho sempre pensato che l’Approvo avrebbe vinto con un 60 contro un 40, però credo che siamo tutti sorpresi e grati per questi enormi risultati. Ho fiducia in quello che verrà”.
Dal canto suo, il drammaturgo Andrés Kalawski ha valorizzato “la bellezza di un popolo mobilitato da un anno”, e ha ricordato le “manifestazioni oceaniche” che hanno aperto la strada al plebiscito.
L’illustratrice Marcela Trujillo ha festeggiato perché “non avrei mai pensato che la Costituzione di Pinochet sarebbe stata smantellata in una maniera tanto civile e organizzata, visto che si è imposta in una maniera tanto brutale, violenta, ingiusta, indegna. Sono contentissima, è stata un’uscita molto rispettosa, molto emozionante per tante generazioni che hanno vissuto” con la Magna Carta della dittatura.
“È il trionfo della piazza”, ha detto Mario Rojas, presidente dell’Unione Nazionale degli Artisti (UNA), in riferimento all’accordo della pace del 15 novembre 2019, nella speranza di passare da uno Stato sussidiario a uno solidale, con più equità. “È una grande opportunità”.
Il cineasta Ignacio Agüero ha sottolineato quanto sia stato schiacciante il risultato e ha parlato di una “mazzata” alla “destra, al governo”. “Questo trionfo appartiene al popolo del Cile che ha detto basta all’abuso di anni delle imprese, delle transnazionali e della destra”.
“Oggi comincia la transizione alla democrazia. Da domani dobbiamo cominciare a pensare seriamente al nostro paese e a come lo vogliamo. Questo non è facile, perché siamo stati molto mal abituati da decenni di governi neoliberisti, inclusi quelli della Concertación”, ha detto.
“È una delle cose più belle che mi è toccata nella vita, però non per una cosa politica istituzionale, ma per come la gente ha avuto la necessità di esprimere un’opinione collettiva su quello che vogliamo per tutti e tutte. È qualcosa di bello, perché prospetta nuovi orizzonti rispetto ad altre cose come il rapporto con la natura, gli animali, anche se resta ancora molto da fare. È un bell’inizio”, ha detto il suo collega Roberto Collio, che ha anche notato il recupero della speranza per qualcosa che molti credevano impossibile.
“Bellissimo momento storico quello che viviamo oggi qui in Cile!”, dice l’attrice Chamila Rodríguez.
“Grazie alle studentesse e studenti... coraggiosa e lucida gioventù! Giustizia per l’impunità passata e presente! Per la generazione castrata delle nostre madri e padri! Per i nostri amati figli! Per i nostri morti!”. Ha chiesto di “ricostruire un Cile più egualitario, amorevole, giusto, e solidale”, di “non abbassare la guardia” e stare attenti “ai trucchetti che ci saranno”. “Non più abusi! Fino a che la dignità diventi costume!”
Manager della cultura
La felicità era anche tra i manager della cultura.
“Il processo che comincia oggi, sono sicura, ci condurrà verso un luogo migliore. Però la mia speranza ed impegno sarà affinché nella Nuova Costituzione sia inclusa la cultura, in tutte le sue dimensioni. Se ci si riesce, avremo ottenuto una Magna Carta potente, con l’essere umano al centro”, ha detto Bárbara Negrón, direttrice dell’Osservatorio delle Politiche Culturali (OPC).
Anche lei ha ricordato che “questo lo dobbiamo a tutti quelli che si sono mobilitati, soprattutto ai giovani, però penso anche agli artisti che con immagini, canzoni, parole o movimenti, hanno apportato forza e sentimento”.
Loreto Bravo, direttrice di Balmaceda Arte Joven (BAJ) ha detto che il trionfo della Convenzione Costituente “è una grande notizia perché il mondo della cultura che, per lo più, ha una vocazione di lavoro cittadino, di lavoro territoriale, di partecipazione attiva, e una Convenzione Costituente è questo, è l’opportunità di riflettere sul paese che vogliamo con un’importante base cittadina. C’è un rafforzamento delle organizzazioni culturali, delle corporazioni, che sono disposte ad essere partecipi del dialogo e a collaborare affinché l’elezione dei costituenti rappresenti tutti i settori”.
“Questo risultato è realmente un salto per una visione de paese più integrato, più dialogante, più unito, per poter costruire un destino comune. Ci sono meno tensioni quando le differenze possono dialogare e non rimangono chiuse, distorte, da una Costituzione piena di ostacoli”, ha detto.
“Vogliamo che le arti e le culture siano integrate nella Nuova Costituzione come un diritto fondamentale, ampliando la visione e l’impegno che lo Stato deve avere per garantire il loro sviluppo e l’accesso democratico e partecipativo delle persone alla cultura”, ha affermato Carmen Romero, direttrice esecutiva della Fondazione Teatro a Mil (FITAM).
“I bambini e le bambine potranno crescere in un paese più giusto e degno, dove le arti saranno fondamentali nella loro formazione fin dalla prima infanzia. Non ci sarà educazione pubblica senza arti, scienze, filosofia. La cultura e le arti saranno pilastri nella costruzione di questo nuovo Cile, facilitando la coesione sociale, l’empatia e il riconoscimento delle diversità, che permetta di avanzare verso un Stato Plurinazionale. Dalla fine del mondo stiamo facendo storia”.
Scienziati
Anche nel mondo della scienza si è festeggiato.
Jorge Babul, ex presidente del Consiglio delle Società Scientifiche, ha detto che “sembra che nessuno avesse dubbi che questo sarebbe stato il risultato”.
Ma ha precisato che “affinché abbia qualche effetto nelle nostre vite deve esserci un impegno di partecipazione a tutti i livelli. Da una parte, ciascuno deve fare il suo lavoro al meglio possibile. Dall’altra, una maggior comunicazione nella comunità dove viviamo, anche insieme ai congressisti che eleggiamo, pretendere un piano di lavoro e che tutte quelle attività che siano fondamentali per il paese vi siano incluse. Maggior partecipazione è il successo nell’ottenere la vita che vogliamo per questo nuovo Cile”.
“Sono molto contenta del processo e della partecipazione della cittadinanza. Voto da quando ho 18 anni, e dal 2012, quando è stata promulgata la legge d’iscrizione automatica e voto volontario, non avevo visto tanta gente nei luoghi di votazione”, ha affermato Natalia Muñoz, rappresentante del raggruppamento Scienza con Contratto. “Il risultato mi rende infinitamente felice e mi emoziona molto”.
“Credo che sull’Approvo sia stato detto tutto, tuttavia, voglio soffermarmi sul fatto che ora è il momento in cui abbiamo una enorme opportunità affinché lo Stato metta l’educazione, la cultura e la scienza come pilastri fondamentali per avanzare verso un nuovo modello di sviluppo che ci permetta di essere un paese migliore”.
Per il matemático Claudio Gutiérrez, il risultato del plebiscito “è l’allegria reale di cui aveva bisogno questo popolo. Non quella falsa allegria che ci hanno offerto quelli che in cambio della democrazia hanno patteggiato di nascosto la permanenza della costituzione di Pinochet”.
Gutiérrez, noto per aver accusato il ministro della Scienza Andrés Couve nel contesto delle proteste, ha detto che “i fautori della Costituzione imbroglio, e quelli che hanno contribuito a farle un superficiale maquillage e adottarne le direttive, sono stati completamente sconfitti. Il risultato del plebiscito ha seppellito la Costituzione della dittatura e quelli che hanno adottato le sue politiche”.
“Dobbiamo ringraziare i giovani, gli studenti per questa impresa. Ringraziare coloro che si sono sollevati il 18 ottobre. Non dimentichiamo mai che senza questo, senza di loro, niente di questo sarebbe stato possibile. Sono gli eroi della democrazia”.
“Oggi si apre una possibilità di guardare il futuro per tutte e tutti. Di credere realmente nella democrazia e la repubblica, che significa valorizzare ciascuna persona alla stessa maniera, di considerarla tanto degna quanto chiunque. In questo senso questo è il trionfo degli operai che hanno costruito la torre ‘il Paulmann’ e non ‘di Paulmann’; dei minatori che estraggono il litio nel deserto, non del loro padrone Ponce Lerou; delle stagionali che vendemmiano, lavano, processano la vite che produce il vino, non di quelli che se ne versano i ricavi nelle tasche; di quelli che portano via giornalmente la spazzatura dalle strade, non dell’imprenditore che li sfrutta; di quelli che imballano e trasportano le merci rischiando la vita; di quelli che espongono la loro vita giornalmente per noi nei consultori, non dei padroni di isapres**; è il trionfo di quelli che fanno la scienza, non di quelli che dirigono i progetti. Questi erano i volti, le persone, che festeggiavano, quelle che hanno vinto oggi. È bene capirlo, e una parola lo riassume di nuovo: dignità”.
Un editore segretario di seggio
Un’esperienza singolare l’ha vissuta l’editore Simón Ergas, editore ne La Pollera Ediciones (Cile) e produttore generale de La Furia del Libro, che è stato segretario di seggio a Las Condes*, in una seggio dove ha vinto il Rifiuto.
“È stato molto impressionante perché si è vissuta una votazione sotto una ‘tesa calma’, e la gente circolava davanti a me come se non succedesse niente, come se non fosse una votazione diversa dalle solite di sindaci, deputati, presidente, sperando che nulla cambi, e per questo la loro votazione ha riflesso quest’avversione”, ha commentato.
“È stato un riflesso di quello che sta succedendo nel paese, che finché non sono uscito da Las Condes non sapevo che cosa era successo, la botta, diciamo, e la possibilità de cambiamento che stiamo attuando”.
Candidature
In quanto alle candidature, ci sono state distinte espressioni. Muñoz, di Scienza con Contratto, per esempio, spera in “una grande partecipazione di indipendenti, donne e popoli originari”, mentre il drammaturgo Ramón Griffero vuole “che non vengano alla classe politica già usurata, ma che sorgano nuove voci”.
La scrittrice Lina Meruane ha segnalato come sua candidata Sofia Esther Brito, “giovane poeta femminista, editrice di Per una Costituzione Femminista, e laureata in legge”. Ha pure nominato la giornalista Faride Zerán e la scrittrice Pía Barros, mentre Octavio Gana de Delight Lab ha mirato a Sara Larraín e Gastón Soublette.
L’editrice Marisol Vera punta su Diamela Eltit, Paulo Slachevsky, Nona Fernández e Teresa Valdés, mentre la scrittrice Andrea Jeftanovic nomina Carmen Romero di FITAM, la scrittrice Nona Fernández, il Difensore dell’Infanzia, Patricia Muñoz, la psicologa e attivista contro l’abuso Vinka Jackson, le vittime di trauma oculare Gustavo Gatica e Fabiola Campillay, tra gli altri leader sociali e ambientali.
La direttrice esecutiva della Fundación Teatro a Mil (FITAM) ha detto che come costituenti “le andrebbero molto bene persone come Héctor Morales, Héctor Noguera, Paulina Urrutia, Paly García, Nona Fernández, Aline Kuppenheim”, tutti attori e attrici. Il veterano fotografo Alvaro Hoppe ha candidati di diverse fonti: la sua collega Leonora Vicuña, il poeta Jorge Montealegre, l’attore Alfredo Castro e il sacerdote Felipe Berríos, mentre Collio ha nominato l’accademica e ricercatrice Alicia Vega.
Alex Chellew, presidente dell’Associazione di Pittori e Scultori del Cile (APECH), ha appoggiato la candidatura dell’avvocato Fernando Atria, mentre Agüero appoggia la candidatura della dirigente corporativa del settore audiovisivo, Tehani Steiger, che ha avuto un grande ruolo nei cabildos** cittadini dopo il 18 ottobre del 2019.
Uno che già si è dimostrato interessato è l’editore Pablo Dittborn.
“Sono disponibile e mi piacerebbe molto rappresentare il mondo della cultura nella prossima assemblea costituente. Sarebbe un orgoglio e gli elettori diranno se si concretizzerà”, ha detto.
Altri sono stati più cauti, come l’artista visivo Arturo Duclos. “È ovvio che i partiti politici cercheranno di mettere lì i loro peones e smorzare questo risultato e produrre certi equilibri. Speriamo che non sia così e che possiamo avere un gruppo di costituenti pulito”.
Il matematico Gutiérrez ha detto che è un tema “complesso”. “Siamo abituati in questi ultimi tempi a pensare in individui più che in idee, programmi o comunità. Mi preoccupa questo al momento di eleggere i costituenti”.
“L’idea stessa che un candidato si auto-candidi già è un cattivo presagio dei tempi passati: la politica come impresa individuale. Abbiamo da fare un grande lavoro di riforma nel nostro sistema elettorale. Magari si potesse fare qualcosa con l’occasione dell’elezione dei costituenti, che invece, si regge sul sistema che elegge coloro che la cittadinanza ha rifiutato in maniera categorica in questo plebiscito del 25 ottobre. Con ancora più forza che riguardo ai cambiamenti, la cittadinanza si è pronunciata in modo massiccio affinché, tra coloro che scriveranno la nuova costituzione, NON ci sia la classe dirigente tradizionale. Grande compito il come ottenere questo“, ha detto.
Pure il rapper Lalo Meneses ha criticato che molti politici cercano di “salire sul carro della vittoria” dell’Approvo.
“La gente non vuole i politici, quelli che ci sono”, ha detto, e ha chiesto loro “un gesto” e di rinunciare ai loro incarichi, soprattutto ai più giovani.
“Occhio con le aspettative, più che euforici, bisogna stare attenti. Solo quando la gente si unisce si possono generare cambiamenti e fare molte cose, con potere concreto nei comitati di quartiere, le organizzazioni territoriali, i sindacati, in ogni centro abitato, in ogni quartiere”, ha concluso.
Note:
* Quartieri alti di Santiago
**ISAPRES: [n.d.t.] Instituciones de Salud Previsional (Isapres). Sono enti privati che funzionano in base a uno schema assicurativo. Ricevono e amministrano i contributi sanitari obbligatori (7% della remunerazione imponibile). Vedi: http://www.isapre.cl/las-isapres
*** Cabildos: [n.d.t.] Assemblee territoriali
Fonte
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