Un atto vergognoso e inaccettabile. Il Labur Party ha deciso di sospendere l’ex segretario Jeremy Corbyn per “antisemitismo”, un’accusa assurda soprattutto se motivata con la partecipazione di Corbyn a manifestazioni di solidarietà verso il popolo palestinese. Un atto gravissimo e inquietante che conferma il clima maccartista che la lobby sionista e i circoli filosiraeliani stanno diffondendo in Europa.
Jeremy Corbyn ha promesso di combattere la sua sospensione dal Partito Laburista in attesa della sua risposta ad un rapporto sull’antisemitismo riguardante il partito sotto la sua guida. La vergognosa decisione dei vertici del Labour è arrivata in risposta al rifiuto di Corbyn di accettare i risultati della Commissione per l’uguaglianza e i diritti umani e la sua continua insistenza sul fatto che le accuse di antisemitismo erano “drammaticamente esagerate per ragioni politiche”.
Si palesa una profonda spaccatura all’interno del partito, con l’ex cancelliere ombra John McDonnell che ha definito il provvedimento “profondamente sbagliato” e la campagna di sinistra Momentum che ha denunciato “un massiccio attacco a sinistra da parte della nuova leadership”.
Il leader sindacale di Unite Len McCluskey ha chiesto la reintegrazione del suo alleato Corbyn, marchiando la sospensione come “un atto di grave ingiustizia che, se non annullato, creerà il caos all’interno del partito e così facendo comprometterà le possibilità laburiste di una vittoria elettorale generale”.
Il rapporto sulla base del quale il Labour ha sospeso Cirbyn, ha rilevato che sotto la sua leadership, il partito avrebbe infranto la legge violando l’Equality Act che comporta molestie, interferenze politiche nelle denunce di antisemitismo e formazione inadeguata per coloro che si occupano di questi casi.
Il nuovo leader laburista Sir Keir Starmer ha detto che la pubblicazione del rapporto è stata “un giorno di vergogna” per il partito ed ha offerto le proprie scuse alla comunità ebraica. In una conferenza stampa ha affermato che chiunque consideri esagerato il problema dell’antisemitismo è “parte del problema ... e non dovrebbe essere neanche lontanamente vicino al Partito Laburista”.
Starmer inizialmente ha evitato un’azione disciplinare contro il suo predecessore, insistendo sul fatto che il rapporto non aveva rilevato illeciti da parte di individui, ma solo su “un fallimento collettivo di leadership”.
Ma poi ha preso a pretesto una affermazione di Corbyn secondo cui “un antisemita è uno di troppo, ma la portata del problema è stata anche drammaticamente sopravvalutata per ragioni politiche dai nostri oppositori all’interno e all’esterno del partito, come da gran parte dei media".
La destra del Labour ha preso la palla al balzo ed ha annunciato che: “alla luce dei suoi commenti fatti oggi e del suo fallimento nel ritirarli successivamente, il Partito laburista ha sospeso Jeremy Corbyn in attesa delle indagini”.
La decisione del Labour fa il paio con alcune ipotesi in circolazione negli USA e nella stessa Casa Bianca, dove l’amministrazione Trump avrebbe intenzione di inserire nella black list delle organizzazioni antisemite anche ong come Amnesty International, Oxfam e Human Rights Watch.
Un’ombra cupa si sta posando sull’Europa e questa volta non è quella con la camicia nera o bruna.
A Jeremy Corbyn va la nostra piena solidarietà.
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