Un aereo delle pattuglia acrobatica dell’aeronautica militare è precipitato ieri pomeriggio, in fase di decollo, all’aeroporto di Caselle durante una esercitazione alla vigilia dello show aeronautico previsto a Vercelli per oggi.
La caduta dell’aereo ha provocato un’esplosione di fiamme che ha colpito un auto in transito sulla strada intorno all’aeroporto. Una bambina di 5 anni ha perso la vita mentre il fratellino di 12 anni, è ricoverato per alcune gravi ustioni, così come i loro genitori finiti in ospedale per i danni causati dalle fiamme.
Anche il pilota del velivolo schiantatasi al suolo è rimasto ferito dalle fiamme. La prima ipotesi avanzata sull’incidente sembra quella di un bird strike, ovvero un’avaria causata dall’impatto con uno stormo di uccelli. Nelle prossime ore si indagherà più a fondo sulle ragioni dell’accaduto.
Il 2023 aveva già visto i piloti delle Frecce Tricolori colpite da un lutto. Nell'aprile scorso, in un incidente aereo, è morto il capitano dell’Aeronautica militare Alessio Ghersi assegnato alla Pattuglia acrobatica nazionale dal 2018.
Ma dopo quanto avvenuto ieri a Caselle, a molti è tornata subito alla memoria la strage di Ramstein, il 28 agosto 1988, quando l’airshow nella base Nato tedesca si trasformò in una strage.
Tre aerei delle Frecce Tricolori si scontrarono in volo, i rottami finirono tra gli spettatori provocando 70 morti e 346 feriti.
Due anni dopo, il 6 dicembre 1990 ci fu la strage alla scuola di Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna, quando un MB-326 in avaria si schiantò sull'aula della seconda A dell’Istituto Tecnico Salvemini provocando un incendio. Undici studenti e un’insegnante rimasero uccisi, fiamme e macerie fecero anche 88 feriti.
Ma l’elenco dei morti su aerei militari è lungo. Il 23 novembre 2009 durante un volo di addestramento, della 46/a Brigata aerea dell’Aeronautica di stanza Pisa, un C-130 precipitò poco dopo il decollo. Cinque le vittime: il comandante, due allievi pilota e due addetti al carico.
Il 19 agosto 2014 due Tornado impegnati in una missione di addestramento si scontrarono nel cielo sopra Ascoli Piceno. Nella collisione morirono i quattro piloti dei due equipaggi.
Il 24 settembre 2017 a Terracina, durante un airshow dell’Aeronautica, un Eurofighter si schiantò in mare durante un’esibizione di volo acrobatico, non ci fu niente da fare per il pilota.
In alcuni casi la morte dei piloti ha suscitato anche molti sospetti, soprattutto nel caso di piloti e ufficiali dell’Aeronautica coinvolti come testimoni sulla strage di Ustica.
È il caso di Sandro Marcucci e Silvio Lorenzini che, prossimi alla convocazione per testimoniare, il 2 febbraio 1992, sorvolando le apuane morirono entrambi precipitando con il loro Piper.
Ma anche degli ufficiali piloti Ivo Nutarelli e Mario Naldini, vittime dell’incidente aereo a Ramstein del 1988 in Germania. Con loro morì anche il capitano Giorgio Alessio.
Secondo i legali di uno dei due piloti e il pool di periti che hanno lavorato al caso Ramstein, quello non fu un errore umano come ha certificato frettolosamente un indagine militare.
C’è un filo che tiene unite 2 tragedie (Ustica e Ramstein) e che passa da dall’Aeroporto militare di Grosseto e dal centro radar di Poggio Ballone. Il 27 Giugno 1980, la sera della strage, Nutarelli e Naldini si erano alzati in volo dall’Aeroporto di Grosseto per una ricognizione sull’anomalo traffico nei cieli italiani. Chiamati a testimoniare, non hanno mai potuto farlo.
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