di Francesco Dall'Aglio
Ieri poi sono successe parecchie altre cose, le riassumo molto brevemente.
I discorsi di Biden e Zelenkly all'Assemblea delle Nazioni Unite non
hanno portato nessuna novità e nessun colpo d'ala, e in pratica hanno
ripetuto gli stessi punti di sempre. Con una eccezione significativa:
l'accenno di Zelensky al fatto che in Europa "alcuni" mostrano
solidarietà, ma poi "seminano discordia" facendo il gioco di Mosca.
L'accenno è ovviamente rivolto alla Polonia, con la quale i rapporti
stanno precipitando per l'annosa questione dell'export agricolo ucraino,
che la Polonia, insieme a Ungheria e Slovacchia, ha deciso comunque di
vietare sul proprio territorio nonostante il parere negativo dell'Unione
Europea (la Bulgaria prima ha deciso di autorizzarlo e poi, dopo le
prime proteste degli agricoltori locali, condite da un churchilliano
"non trattiamo coi terroristi" pronunciato senza ombra di imbarazzo dal
primo ministro Nikolay Denkov, ha detto che ci ripenserà e vedremo...).
La decisione ucraina di presentare reclamo contro questa decisione alla World Trade Organization
invece che all'Unione Europea ha ovviamente provocato un ulteriore
irrigidimento da parte della Polonia, che ha prima dichiarato che anche
altri prodotti ucraini potrebbero diventare oggetto di embargo e ha poi
cancellato l'incontro che doveva tenersi ieri a New York tra Zelensky e
Duda. Anche l'incontro tra Zelensky e Lula è stato cancellato dal
Brasile. La scusa ufficiale è che Lula è stanco e ha problemi all'anca,
ma certamente al suo malessere deve avere molto contribuito
l'atteggiamento manifestamente ostile della delegazione ucraina durante
il suo discorso.
L'articolo del New York Times
nel quale si annuncia ciò che era evidente da subito, ovvero che la
strage al mercato di Kostantinivka il 6 settembre non è stata causata da
un missile russo ma da uno ucraino, ha ovviamente provocato una
reazione molto forte da parte delle autorità ucraine che senza mezzi
termini accusano il giornale di diffondere fake news e di "promuovere la
narrazione russa".
Per quanto riguarda il fronte, poche novità di rilievo, tranne che un
drone "Lantset" russo ha colpito un Mig-29 ucraino sulla pista
dell'aeroporto di Dolgintsevo, vicino Kryvyj Rih. Il che non sarebbe una
notizia molto degna di nota se non fosse che l'aeroporto dista dalla
prima linea 66 chilometri e, a giudicare dalle riprese, l'attacco è
avvenuto da nord, quindi da distanza ancora maggiore. Il che o significa
che da quelle parti agisce un gruppo di sabotaggio russo, o che la
gittata del "Lantset" è stata aumentata, o che l'antiaerea ucraina da
quelle parti ha fatto un pessimo lavoro (cosa che potrebbe essere
confermata dal fatto che sopra l'aeroporto in questione volteggiava
indisturbato un drone russo da osservazione che ha ripreso tutto).
Fonte
20/09/2023
Guerra in Ucraina - All'ONU Zelenskyj raccoglie solo inimicizia
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