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25/09/2023

Canada - Su Yaroslav Hunka una toppa peggiore del buco

di Francesco Dall'Aglio

Sulla questione di Yaroslav Hunka, di cui abbiamo parlato ieri, il governo canadese non ha ritenuto necessario rilasciare alcuna dichiarazione. Del resto cosa poteva dire? Non sapevamo di stare applaudendo un veterano delle SS che abbiamo definito eroe canadese?

Siccome spesso la miglior difesa è l'attacco, Trudeau ha rilanciato con un discorso churchilliano in cui ha sostanzialmente chiamato il Canada alla guerra totale contro la Russia, mentre alla sua sinistra campeggiava "Slava Gerojam", la seconda parte del motto fascista dell'OUN poi ripreso dai nazionalisti moderni. Del resto i debiti prima o poi si pagano, e sappiamo quanto influente la "comunità degli esuli" ucraina sia stata per la politica canadese.

Twitter ovviamente è esploso, ed è esplosa la difesa d'ufficio dei NAFO. Il povero vecchietto, dicono, non è mai stato condannato per atrocità o crimini di guerra (ormai il livello è "se ti sei arruolato nelle SS ma non ti hanno riconosciuto colpevole di qualcosa di specifico sei a posto"), era un povero ragazzo arruolato a forza, non aveva alternative e cose del genere.

Non era per niente un povero ragazzo arruolato a forza, perché al di là del fatto che le SS non arruolavano a forza nessuno, in un breve scritto autobiografico redatto da Hunka stesso e pubblicato su un blog di veterani della 14a SS (le trovate qui, date anche un'occhiata ai link e ai banner, sono molto interessanti) lui scrive esplicitamente di essersi arruolato volontario nel 1943. Il testo, ovviamente, è del tutto apologetico e descrive gli anni dell'occupazione nazista della sua cittadina, Berežany, come una specie di età dell'oro.

Dopo avere accolto con gioia i soldati tedeschi ("Ми з радістю вітали німецьких воїнів") seguì purtroppo la delusione nello scoprire che i piani di Hitler per l'Ucraina erano molto diversi da quelli che avevano sognato loro. Ciononostante i due anni successivi furono i più felici della sua vita di studente al ginnasio, tra ragazze affascinati, amici allegri, belle serate e passeggiate in città che lo riempirono di tanto amore per la sua terra natale ("Не уявляв я собі, що пережите в тих двох роках напоїть мене любов'ю до рідного міста так, що вистачить мені її на все життя. Не знав я тоді, що мрії про ті два роки, про товариство чарівних дівчат, про безжурно веселих друзів, про запашні вечори у розкішному замковому парку і проходи по місті допоможуть мені перейти тривожні часи наступних років").

Ma ogni sogno dura poco, ahimè. Nel 1943 si fa sempre più concreto il pericolo di dovere affrontare la controffensiva dell'Armata Rossa che sta per invadere il piccolo eden di Hunka e dei suoi "spensierati amici", e se i soldati tedeschi sono stati accolti con gioia quelli sovietici invece sono "звірів у людській подобі з червоною зіркою на лобі", "bestie in forma umana con una stella rossa sulla fronte". E dunque si è arruolato nella 14a "Galizien" insieme a tanti suoi compagni, "su invito del Comitato Centrale Ucraino" ("на поклик Українського Центрального Комітету").

Cosa poi abbia fatto fino al 1945 non lo dice, chissà come mai, ma la storia della 14a SS è abbastanza conosciuta e la si trova anche decentemente descritta su Wikipedia. Hunka è inoltre citato due volte da Michael James Melnyk nel secondo volume del suo "The History of the Galician Division of the Waffen-SS", edito da Fonthill nel 2017 - un testo che non è apologetico, è proprio di propaganda filonazista mascherata, ovviamente, da anticomunismo, con tutti i topoi dell'onore e della giovinezza avventurosa tipici di questo genere di letteratura, che a leggerla pare che le SS fossero dei boy scout un po' scemotti mandati a combattere le orde del male e che il peggio che hanno fatto è stato sparare in aria a Capodanno.

L'autore lo ringrazia, insieme ad altri veterani, per l'aiuto fornito nella stesura del volume. Una biografia interessante, niente da dire. Però dai, non l'hanno condannato per crimini di guerra e "ha combattuto contro i russi", cosa che evidentemente basta per farti definire "un eroe canadese".

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