Quando il Ministro degli esteri russo Sergej Lavròv afferma che USA e paesi NATO partecipano direttamente al conflitto in Ucraina, non solo rifornendo Kiev di armi, ma anche addestrando quadri di comando in Gran Bretagna, Germania, Italia e in altri paesi, dice una verità che non necessita di lunghe spiegazioni, essendo sotto gli occhi di tutti i cittadini dei paesi NATO.
Lavròv dice una verità ma, di proposito, da quel navigato diplomatico qual è, non la dice fino in fondo. Ci pensano però i fatti a completare la denuncia di Lavròv, portando allo scoperto un ulteriore coinvolgimento NATO nel conflitto a fianco della junta nazi-golpista ucraina.
Il 23 settembre RIA Novosti riporta che, nell’area di operazioni di guerra sulla direttrice di Zaporože, una pattuglia di esploratori delle forze armate russe ha in questi giorni distrutto un carro Leopard 2 fornito dalla Germania a Kiev, manovrato da equipaggio tedesco.
Gli esploratori russi hanno centrato il mezzo con un razzo anti-carro teleguidato e si sono avvicinati al veicolo, con l’intento di far prigioniero una “lingua” – così i russi, sin dai tempi passati, definiscono un nemico catturato vivo con l’intento di ottenere informazioni – ma, purtroppo, l’unico rimasto in vita era il meccanico-guidatore, ferito gravemente (sarebbe morto poco dopo, nonostante i soccorsi prestatigli), il quale ha cominciato a gridare «nicht shissen!» – non sparate.
Il capo-gruppo degli esploratori, conoscendo il tedesco, gli ha chiesto qualcosa, ma il guidatore ferito è riuscito soltanto a dire che tutto l’equipaggio del carro era tedesco e che non si trattava di mercenari, bensì di militari della Bundeswehr, indicando anche numero e luogo di dislocazione della brigata di appartenenza.
Sempre il 23 settembre, l’agenzia Regnum ha pubblicato un breve video con l’eliminazione di un carro armato svedese Stridsvagn 122, analogo al Leopard 2 tedesco, colpito da un drone delle forze russe. Stoccolma ha infatti fornito a Kiev dieci carri Stridsvagn, addestrando gli equipaggi ucraini.
Mosca ha ripetuto in svariate occasioni che ogni carico diretto verso l’Ucraina con armamenti e mezzi militari per la junta di Kiev verrà considerato legittimo obiettivo di guerra. Sul campo di battaglia, poi, le nazionalità degli equipaggi sono l’ultima preoccupazione delle forze impegnate nei combattimenti.
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento