di Francesco Dall'Aglio
Dopo che già da alcuni giorni fonti ucraine davano il ritorno della Wagner al fronte per imminente o già avvenuto (qui ad esempio) ieri Putin ha ricevuto Andrey Trošev (nome in codice "sedoj", "capelli grigi"), uno dei "direttori esecutivi" della Wagner, e gli ha affidato il compito di formare "unità di volontari", compito che, ha concluso Putin, Trošev può svolgere benissimo avendolo fatto per più di un anno in Ucraina.
Che Trošev fosse il comandante che Putin voleva a capo della Wagner era già chiaro dall'incontro del 29 giugno con i comandanti della Wagner, all'indomani dell'incauta ribellione di Prigožin, quando alla Wagner era stata offerta l'opportunità di continuare a combattere sotto la guida di chi, secondo Putin, era stato "il loro vero comandante per tutto questo tempo", cioè appunto Trošev (vedi l'articolo di Kommersant qui e di RTVI qui).
Prigožin, a quanto pare, avrebbe preferito un altro comandante, Anton Elizarov ("Lotus"), che però non si è mosso dall'Africa. È probabile che a Trošev verrà dunque affidata la gestione delle operazioni in Europa, mentre Elizarov rimarrà in Africa.
Trošev ha grande esperienza militare: ha servito in Afghanistan con l'Armata Rossa, in Cecenia con l'esercito russo e in Siria con la Wagner, guadagnandosi la decorazione di "Eroe della Federazione russa" per la prima riconquista di Palmira nel 2016 (e un bel po' di sanzioni da parte dell'Unione Europea e qui quelle specifiche della Francia). Dopo la ribellione di Prigožin è subito rientrato nei ranghi e l'investitura di Putin conferma che gode della fiducia del Cremlino.
Ovviamente, qualsiasi forma la Wagner assumerà sul campo di battaglia sarà alle dipendenze dirette del Ministero della Difesa e non più come unità autonoma, anche se certamente godrà di un certo margine di autonomia e di meccanismi di reclutamento diversi, ai quali appunto Trošev dovrà sovraintendere.
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