Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

28/09/2023

La disperazione spinge la competizione a destra

La “classe politica” italiana, lo diciamo spesso, è la peggiore dell’Occidente neoliberista. Eppure riesce a peggiorare ogni giorno che passa.

Prendiamo lo “notizia” del giorno: “Stanno cercando di destabilizzare il governo attraverso il finanziamento delle ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia“.

Parola del vicesegretario della Lega Andrea Crippa, in evidente missione di avanscoperta per conto di Matteo Salvini.

“Ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini per destabilizzare i governi che non piacciono ai social-democratici“.

È “evidente che” il governo tedesco “non vuole che in Italia governi il Centrodestra“, fanno “di tutto per mettere in difficoltà il governo italiano nella speranza di farlo cadere“.

Di fronte a questo delirio si possono utilizzare diversi piani di analisi, che quasi sempre derivano da diversi obiettivi politici (con una inversione evidente tra analisi oggettiva e azione politica).

L’area “democratica” si scandalizza e basta, convoca linguisti e storici per dimostrare quella che purtroppo non è più conoscenza sociale diffusa (dover spiegare che la Germania nazista non ci ha “invasi” perché già era qui, visto che era l’alleato del fascismo “nostrano”, è quasi imbarazzante). Tutto per sostanziare una opposizione evanescente e quasi invisibile su tutti i temi sociali, in vista delle epocali “elezioni europee” del prossimo giugno.

L’area ex missina, ora alla guida del governo e perciò costretta a tenere suo malgrado un “profilo istituzionale” compatibile con gli equilibri con il resto dell’Unione Europea – a consolidata ‘trazione franco-tedesca’ – gioca a sua volta la carta della “responsabilità”, mantenendo toni diplomaticamente accettabili per sostenere grosso modo la stessa narrazione.

L’argomento polemico con la Germania è infatti identico: il finanziamento statale di Berlino alla ong Sos Humanity, registrata per l’appunto in quel paese, che è tra i soggetti che si dedicano al salvataggio in mare, nel Mediterraneo.

Il che è certamente una sgrammaticatura pesante (una ong è un'”organizzazione non governativa” se riceve finanziamenti solo da soggetti privati), che oltretutto espone gli attivisti di quella ong nel mondo a ritorsioni di ogni genere, visto che la loro “terzietà” è smentita dai fondi governativi del paese d’origine.

Sia i leghisti più imbufaliti che i fascisti “ripuliti” stigmatizzano però questo sostegno in tutt’altro modo. I meloniani sostenendo che questo “aumenta le partenze e le tragedie in mare”, secondo la narrazione per cui i migranti sarebbero informatissimi – nel loro paese di provenienza – sul grado di ostilità del governo italiano in carica e sull’efficienza dei salvataggi in mare garantiti dalle ong (oltre che dalla guardia costiera e dai pescherecci...).

La smentita fornita dalla realtà è solare: da quando esiste questo governo, il più duro contro l’immigrazione, al punto da costringere le navi umanitarie a sbarcare i naufraghi in porti del centro nord, lontanissimi dal teatro più drammatico (il Canale di Sicilia); il governo che rifiuta i soccorsi diretti come a Cutro; il governo che risponde programmando altri lager in cui rinchiudere i naufraghi in attesa dell’espulsione... Beh, da quando esiste questo governo ferocissimo gli arrivi via mare sono quasi triplicati.

Persone normalmente razionali si chiederebbe dove hanno sbagliato (nell’interpretazione e nella gestione del fenomeno). Leghisti e fascisti cercano invece un nemico. Che, ahiloro, questa volta non è per nulla “debole”, come la Germania.

C’è un evidente disperazione, dietro questo incremento suicida della conflittualità con paesi-partner che determinano le politiche europee. Specie se fatte mentre bisogna sottoporre al vaglio della Commissione una “legge di stabilità” complicata, farraginosa, in deficit, e un PNRR che riduce seppur di poco gli obiettivi per l’impossibilità/incapacità di realizzarli.

È una disperazione non solo della miserabile classe politica che ci ritroviamo, ma anche e soprattutto della “base sociale” che rappresenta: la piccola e media borghesia, ormai vaso di coccio in una tempesta economica che va montando anche grazie alle scelte “manualistiche” della Bce.

Ma nella disperazione questa base sociale slitta progressivamente verso scelte sempre più irrazionali, improvvisate, mitologiche, muscolari. Insomma: reazionarie.

La complicazione è però data dalla “competizione a destra”, visto che due dei tre partiti della maggioranza – inutile considerare anche la microscopica pattuglia di Lupi... – condividono e si spartiscono i consensi sull’identica piattaforma “valoriale”.

Per chi è abituato al progressivo slittamento a destra anche del sedicente “centrosinistra” si può quasi prevedere il momento in cui qualcuno proporrà di stringere accordi o convogliare voti verso la Meloni pur di “fermare la Lega e Salvini”. La madre degli imbecilli, com’è noto...

Sta di fatto, comunque, che il percorso verso le elezioni europee sarà parecchio tempestoso, soprattutto a causa di questa competizione tra fascistoidi. Con Salvini che prova a costruire il “fronte” di ultradestra con Le Pen e i nazionalisti tedeschi dell’AfD, mentre Giorgia Meloni si “democristianizza” per navigare meglio tra gli scogli di Bruxelles.

Queste elezioni europee perciò rischiano di diventare moderatamente importanti, non perché il Parlamento europeo conti qualcosa (non è dotato del potere legislativo, unico al mondo, ma può solo non approvare alcune delle decisioni della Commissione), ma per il “segno” che verrà impresso ad una Unione Europea sotto stress tra crisi economica, guerra in Ucraina, incertezze sull’orientamento dell’”alleato americano” (a sua volta in piena campagna elettorale tra due anziani tromboni), crisi climatica e demografica.

Ma tutta unita nel tutelare gli interessi prioritari delle grandi imprese multinazionali e nel comprimere le condizioni di vita dei ceti popolari.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento