Le prime proiezioni sui risultati del referendum consultivo per l’adesione della Moldavia alla Ue davano in vantaggio il No gelando le aspettative per un cambio della Costituzione voluto dalla presidente filo Ue e filo Nato Maia Sandu.
Il No era in testa con il 58,1%, contro il 41,9% del Sì. Un clamoroso rovesciamento rispetto al 55% per il Sì previsto dai sondaggi della vigilia. All’improvviso i dati sono cambiati. Da un paio d’ore non è accessibile online il dato della Commissione elettorale. Con 2.200 sezioni scrutinate su 2.219 il Sì è passato in testa al 50,31% con 742.819 voti. Il No ha 733.711 voti e il 49,69%. Manca dunque la scelta di 2.423 votanti mentre lo scarto a favore del sì è di 9.108 voti.
Il direttore dell’organizzazione non governativa Promo-LEX, Nicolae Panfil, ha affermato che gli osservatori hanno ricevuto oltre 170 segnalazioni di incidenti durante le elezioni, di cui 34 sono stati confermati.
Se si fosse votato in altri paesi i governi occidentali avrebbero già gridato ai brogli, in questo caso sono silenti.
Intanto anche il voto dalle prime proiezioni delle elezioni presidenziali indica una vittoria amarissima per la Sandu, in testa nella proiezioni ma che dovrà giocarsela al ballottaggio con il candidato socialista Alexandr Stoianoglo, con un risultato nettamente inferiore al sondaggio Cbs-Axa che la vedeva vittoriosa.
La Commissione elettorale pur registrando diversi incidenti ha dichiarato valido il voto, che ha visto un’affluenza piuttosto alta: il 51,5% alle 21 rispetto al 48,3% registrato alla stessa ora nelle politiche del 2021 e al 45,6% delle presidenziali del 2020.
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