Un’agenda complessa e ambiziosa che potrebbe gettare le basi per la ridefinizione dell’architettura finanziaria internazionale basata sul dollaro
Grandi attese a livello internazionale, in primis nei Paesi che hanno a vario titolo mostrato interesse a collaborarvi, per il consueto vertice annuale dei Brics che quest’anno, a seguito della presidenza russa, si terrà a Kazan dal 22 al 24 ottobre prossimi. Nello specifico, la particolare importanza che assume l’atteso evento è principalmente riconducibile a tre ordini di motivazioni: sarà il primo vertice annuale dopo l’ampliamento del 1 gennaio scorso; vedrà la presenza di rappresentanti di un nutrito gruppo di Paesi al momento non ancora membri ed evidenzia un agenda programmatica di particolare rilevanza e complessità.
La situazione dei membri del Brics+
A Kazan andrà, dunque, in scena il primo summit ai massimi livelli di rappresentanza politica successivo al significativo ampliamento di inizio anno che ha sancito l’ingresso effettivo di Iran, Emirati Arabi Uniti, Egitto ed Etiopia, determinando, fra le varie, l’evoluzione dell’acronimo identificativo in Brics+. Mentre, l’Arabia Saudita, pur avendo anch’essa ufficialmente aderito lo stesso giorno, di fatto ad oggi non ne ha ancora formalizzato l’ingresso sostanziale.
Come d’altronde aveva ipotizzato nel maggio scorso il Giga (1), é proprio in relazione al ruolo chiarificatore del vertice, rispetto allo status effettivo della monarchia saudita, che nelle ultime settimane sono state ventilate alterne ipotesi in merito. Diversi analisti, a nostro avviso a ragion veduta, ritenevano, alla luce dell’alto valore geopolitico dell’evento, che la presenza a Kazan del regnante in pectore, Mohammed bin Salman, avrebbe definitivamente elevato lo status saudita dalla posizione di indeterminatezza verso quello di Paese membro sostanziale. Tuttavia, dopo esser trapelata la notizia di una probabile presenza del plenipotenziario saudita a Kazan, una decina di giorni or sono le nebulose dichiarazioni di Riyad sembravano lasciar intendere che, invece, a rappresentare il regno degli al Saud sarebbe stato il ministro degli esteri, facendo nuovamente emergere dubbi sulle loro reali intenzioni. A cercare di mettere fine all’incerto balletto geopolitico saudita, del quale abbiamo provato ad analizzarne cause e finalità nell’ultimo saggio (2), è dovuto intervenire il 15 ottobre il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov, affermando che “lo status dell’Arabia Saudita nei Brics+ sarà chiarito e definito al vertice di Kazan”.
La crescente platea degli “interessati”
Oltre agli stati membri del Brics+ che vi partecipano di diritto, all’imminente vertice, sono state invitate le circa tre dozzine di Paesi che negli ultimi tempi hanno mostrato formale interesse al progetto di ridefinizione su base multilaterale delle relazioni internazionali, la maggior parte dei quali ha anche presentato domanda di adesione.
Un vertice, come detto, che evidenzia la presenza delle massime autorità politiche nazionali sia degli attuali aderenti (3), salvo l’Arabia Saudita che sarà rappresentata dal Ministro degli Esteri (4), sia degli “interessati”, fra i quali al momento hanno fornito conferma: il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, il turco Recep Tayyip Erdogan, il boliviano Luis Arce, il laotiano Thongloun Sisoulith, il mongolo Ukhnaagiin Khurelsukh, il serbo-bosniaco Milorad Dodik ed il palestinese Mahmoud Abbas. Oltre al Primo ministro malese Anwar Ibrahim, quello armeno Nikol Pashinyan, quello serbo Aleksandar Vulin e al portavoce del neoeletto presidente indonesiano. Parteciperanno, avendone fornita conferma, anche i rappresentanti di un’altra decina di Paesi, tuttavia con livelli di rappresentanza politica di rango inferiore.
È prevista inoltre la significativa presenza del Segretario Generale Onu, Antonio Guteress, della presidente della Nuova Banca di Sviluppo dei Brics (Ndb), la ex presidente del Brasile Dilma Rousseff, e del segretario generale dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shangai (Sco), il cinese Zhang Ming.
Un elenco nutrito e di alto profilo politico destinato tuttavia ad ampliarsi ulteriormente, visto che al momento risultano 34 in totale gli stati che hanno palesato ufficialmente interesse al progetto dei Brics+, sia per una qualche modalità di cooperazione, ma soprattutto in forma di adesione a pieno titolo. Status per il quale la corposa lista dei richiedenti, attualmente giunta a 22 unità secondo la Camera di commercio italo-iraniana (5), si allunga di giorno in giorno, soprattutto da parte di Stati sottoposti a sanzioni Usa come Siria, Cuba e Venezuela.
Una dinamica in rapida fase espansiva, le cui strategie per affrontarla proficuamente costituiranno come vedremo una delle principali tematiche del vertice.
L’agenda dei lavori
Infine, per quanto riguarda gli argomenti previsti al centro dell’agenda dell’atteso evento, fra cui spicca la realizzazione di una piattaforma finanziaria alternativa allo Swift, sono stati suddivisi in due sessioni tematiche di lavoro: la prima, dal titolo “Rafforzare il multilateralismo per uno sviluppo globale equo e per la sicurezza”, tratterà delle strategie di rafforzamento e di integrazione del gruppo. Mentre la seconda, denominata “I Brics e il Sud globale, costruire insieme un mondo migliore”, affronterà le strategie relazionali non solo economico-commerciali ma soprattutto geopolitiche, fra i membri del Brics+ e la variegata galassia dei Paesi del Sud nel contesto del “sistema-mondo” equo ed inclusivo che intendono realizzare.
Nelle numerose riunioni preparatorie del vertice è stato anche affrontato, nella fattispecie da parte dei Ministri degli Esteri, il fondamentale capitolo delle strategie di integrazione e associazione e delle forme di collaborazione degli Stati che hanno evidenziato interesse o presentato richiesta di adesione. L’imprevista quantità di questi ultimi emersa da 2 anni a questa parte, in pratica dall’escalation del conflitto in Ucraina, ha inevitabilmente costretto i Paesi fondatori ad aprire un dibattito interno, il quale, dopo l’unanimità di vedute rispetto al primo ampliamento, negli ultimi mesi ha palesato posizioni e strategie diversificate rispetto agli sviluppi futuri. Il Brasile, e non solo, sembrerebbe orientato a non affrettare i tempi rispetto ad altri ampliamenti, ritenendo prioritario procedere in direzione dell’integrazione collaborativa degli ultimi aderenti, Arabia Saudita compresa, e del compattamento geopolitico del gruppo, a nostro modesto avviso (6), vero nodo cruciale dell’intero progetto. A tal proposito, sembrerebbe attirare crescente attenzione la proposta della Russia di creazione di un percorso a tappe intermedie verso lo status di membro effettivo, con l’istituzione delle categorie di Paesi interessati e di Stati partner.
Verso un nuovo ordine finanziario internazionale?
Altro fondamentale capitolo del vertice è costituito indubbiamente dalla nuove proposte di ordine finanziario, ovviamente già discusse nelle riunioni delle settimane scorse dal gruppo di lavoro sui servizi finanziari del Consiglio d’affari dei Brics, dalle quali sono emerse, tre principali tematiche destinate, in caso di realizzazione effettiva, a ridisegnare la struttura delle future relazioni finanziarie internazionali.
La prima riguarda la creazione di un’unità monetaria contabile comune, che dovrebbe chiamarsi “The Unit”, ancorata per 40% al valore dell’oro e per il 60% ad un paniere composto dalle divise degli Stati membri e che godrebbe della convertibilità nelle singole monete nazionali dei Brics+. Uno strumento particolarmente utile, non solo nel senso della dedollarizzazione, ma soprattutto perché aiuterebbe a superare le problematiche inerenti le oscillazioni dei cambi, causate dall’accumularsi di riserve di alcune valute, come successo alla Russia con le rupie indiane a seguito dell’incremento dell’export petrolifero verso Delhi (7).
La seconda prevede la realizzazione di una nuova piattaforma internazionale per i regolamenti multilaterali e i pagamenti in valute digitali degli Stati membri, denominata Brics Bridge, cha andrà ad integrarsi con i sistemi già attivi come lo Spfs russo e il Cpam iraniano, operanti in prevalenza nelle proprie divise (8).
La terza, invece, concerne l’implementazione sia di un nuovo sistema di pagamento, denominato Brics Pay e incentrato sulla tecnologia Blockchian, in grado di aggirare le transazioni in Dollari, sia di un’infrastruttura di regolamento e deposito internazionale, il Brics Clear, destinata ad agevolare le transazioni su estero di titoli nazionali, evitando la conversione nella valuta statunitense (9).
Infine, verrà discusso il progetto di strutturazione di una agenzia di rating alternativa alle 3 big statunitensi, di una Borsa merci per la compravendita delle commodities e di un sistema assicurativo dei Brics per consentire la spedizione continuativa dei manufatti e delle materie prime, anche nel caso in cui le compagnie occidentali, che dominano il settore, si rifiutino di prestare i loro servizi o pongano indebiti vincoli, come quello del tetto al prezzo del petrolio russo, fissato dalle sanzioni a 60 dollari al barile.
Un programma denso, complesso e ambizioso che verrà discusso nella 2 giorni di Kazan da vecchi e nuovi membri e dai Paesi in rotta di avvicinamento presenti, il cui esito, al netto dell’indubbia complessità, potrebbe gettare le basi concrete per i futuri assetti interni al raggruppamento e per la realizzazione di fondamentali infrastrutture finanziarie, in aggiunta ai già attivi Nuova Banca di Sviluppo (Ndb) e Fondo di Riserva (Cra), in grado di disegnare in modo concreto i connotati del nuovo ordine internazionale multilaterale, simmetrico e inclusivo, a cui mira il progetto Brics+.
Andrea Vento
Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati
20 ottobre 2024
Note
1 L’ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici internazionali – parte III. Il processo di dellarizzazione II – maggio 2024, Vento Andrea
2 L’ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici internazionali – parte IV. Brics+: l’ampliamento alla prova della compattezza geopolitica – agosto 2024, Vento Andrea
3 Oltre al presidente russo Vladimir Putin, sono attesi il presidente cinese Xi Jinping, quello indiano Narendra Modi, il brasiliano Luis Inacio da Silva “Lula”, il sudafricano Cyril Ramaphosa e i leader dei nuovi membri:il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, quello emiratino Mohammed bin Zayed Al Nahyan, l’egiziano Abdel Fattah el-Sisi e il Primo ministro etiope Abiy Ahmed.
4 Il Principe Faisal bin Farhan Al-Saud
5 L’Iran debutta al vertice Brics 2024 a Kazan – https://www.ccii.it/liran-debutta-al-vertice-brics-2024-a-kazan/
6 L’ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici internazionali – parte IV. Brics+: l’ampliamento alla prova della compattezza geopolitica – agosto 2024, Vento Andrea
7 L’ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici internazionali – parte II. La complessa questione della dedollarizzazione – gennaio 2024, Vento Andrea
8 Tra 27 giorni i paesi Brics faranno la storia a Kazan
9 Quali prospettive promuoverà la Russia al vertice dei Brics?
10 Moody’s, Standard and Poor’s e Fitch
11 L’ampliamento dei Brics ulteriore passo in avanti nella ridefinizione degli assetti geopolitici e geoeconomici internazionali – parte I. Il Bric: da aggregato geoeconomico a soggetto geopolitico – gennaio 2024, Vento Andrea
Fonte
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