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16/10/2024

Spagna - Migliaia di giovani in piazza a Madrid per il diritto alla casa

Se qualcuno credeva che la “questione della casa”, il caro affitti e l’overtourism fossero temi agitati strumentalmente dall'“estrema sinistra” di questo paese, deve per forza prendere atto di aver avuto una fede sbagliata.

Con lo slogan ‘Se acabò, bajen los alquileres! (Basta, abbassate gli affitti!) migliaia di persone, in prevalenza giovani, sono scese in corteo ieri a Madrid per protestare contro i costi inaccessibili delle case, provocati dalla speculazione finanziaria e dalle centinaia di migliaia di alloggi destinati agli affitti turistici brevi (il “modello air b&b”).

La manifestazione, organizzata dal Sindacato degli Inquilini e altre 40 associazioni, è partita alle 12 dalla plaza di Atocha per snodarsi lungo del strade del centro, il Paseo de Recolectos, fino a Plaza Cibeles. I manifestanti rivendicano una diminuzione del 50% dei costi delle locazioni e l’applicazione della legge statale sulla Casa, approvata di recente dal governo.

La mobilitazione è il preludio di uno “sciopero degli affitti” come ha segnalato il presidente delle Federazioni di Associazioni dei Residenti di Madrid (Fravm’): “È urgente che le amministrazioni e soprattutto la Comunità di Madrid, che ha la maggior parte delle competenze, promuovano un chiaro cambiamento del modello residenziale, che ponga la casa come bene sociale e non come business”, ha affermato.

Fra il 2015 e il 2023 il costo per l’acquisto della casa in Spagna è aumentato del 47% e quello degli affitti del 58%, secondo i dati dell’Istituto nazionale di Statistica (Ine), mentre le entrate dei nuclei familiari sono aumentate del 35%, spinte dalla diminuzione della disoccupazione e la rivalutazione delle pensioni. E i salari dei lavoratori si sono incrementati solo del 17%, fino al 2022, al pari dell’inflazione.

Una situazione che per i giovani ritarda di più il momento dell'indipendenza: il 66% delle persone fra i 18 e i 34 anni vive ancora con i genitori, secondo l’Ine. Gli aumenti soprattutto nelle grandi aree metropolitane, sono spinti dagli acquisti speculativi dei fondi di investimento e dall’escalation dei prezzi provocati dagli affitti turistici brevi.

“La casa è diventata merce e non è più un diritto come dice la costituzione spagnola” denuncia Silvia Gonzalez, 35 anni.

“Lo barrios no se venden, los barrios se defienden!” (I quartieri non si vendono, i quartieri si difendono), scandiscono i manifestanti, fra i quali persino alcuni esponenti politici di Podemos e del Psoe.

Fra le dieci richieste nel manifesto redatto per la protesta, l’ampliamento e l’applicazione della legge statale sulla Casa, con l’imposizione di un tetto per gli affitti, il recupero dei contratti di locazione a tempo indefinito, un tetto per gli appartamenti affittati ai turisti e la promozione di un Piano statale per l’edilizia abitativa.

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