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16/10/2024

Libano - Il 25% della popolazione è costretta a fuggire

Anche ieri c’è stato un lancio di razzi sulle zone di Haifa e della Galilea. Hezbollah ha rivendicato l’azione affermando di aver lanciato “una raffica di razzi verso Haifa” e di aver “bombardato un concentramento di uomini e veicoli dell’esercito israeliano a Khallet Warda”.

Quello che adesso viene ritenuto il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato: “Sto dicendo al fronte interno israeliano che la soluzione è un cessate il fuoco, la resistenza non sarà sconfitta perché questa è la sua terra“. Israele, secondo il dirigente di Hezbollah, “rappresenta un pericolo reale per la regione e per il mondo intero” e “il Libano fa parte del suo progetto di occupazione”.

Hezbollah ha dichiarato di aver bloccato un’avanzata delle truppe di terra israeliane nel sud del Libano. Il gruppo libanese ha precisato che le forze israeliane sono state respinte mentre cercavano di entrare in un villaggio vicino alla città di Marj Ayoun, dove, secondo l’agenzia di stampa statale libanese Nna, ci sono stati anche prolungati bombardamenti israeliani, così come nella vicina Khiam, quest’ultimo è un luogo fortemente simbolico essendo stata la sede del famigerato carcere dove fino al Duemila venivano rinchiusi e torturati i membri della resistenza libanese e palestinese durante l’occupazione israeliana. Sia Marj Ayoun e Kiam si trovano vicino a Nabatieh, principale città e centro commerciale del Libano sud-orientale.

Dal canto loro le Forze armate israeliane, dichiarano di aver colpito oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e posizioni anticarro.

Una squadra avanzata di personale militare statunitense e i componenti iniziali necessari per far funzionare la batteria Terminal High-Altitude Area Defense (THAAD) sono arrivati in Israele ieri, lo ha detto il portavoce del Pentagono Pat Ryder in una dichiarazione. Ulteriore personale militare statunitense e componenti della batteria THAAD continueranno ad arrivare in Israele nei prossimi giorni.

Secondo quanto riferisce il Times of Israel, le truppe israeliane hanno rimosso le mine antiuomo e stabilito nuove barriere sulla frontiera tra le alture del Golan e una striscia smilitarizzata al confine con la Siria. Un’azione militare che comporti incursioni dal Golan israeliano e possibilmente dalla zona demilitarizzata che lo separa dal territorio siriano potrebbe allargare il conflitto tra Israele e Hezbollah e rischia di risucchiare nello scontro anche gli Stati Uniti.

L’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha segnalato che ci sono “12 donne e due bambini tra i 22 morti uccisi nel villaggio di Aitou nel nord del Libano” in un raid aereo israeliano. “Il raid su un edificio residenziale di quattro piani nel nord del Libano fa crescere la preoccupazione sul rispetto del diritto bellico” da parte di Israele, si legge in una nota diffusa dall’Onu. Aitou è un villaggio abitato da cristiani e situato nel nord e non nel sud del Libano, quindi assai lontano dalle zone operative di Hezbollah.

L’esercito israeliano ha emesso finora ordini di evacuazione per oltre il 25% del territorio libanese. È quanto sostiene Rema Jamous Imseis, direttore per il Medio Oriente dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati. “Ora abbiamo più del 25% del Paese sotto un ordine di evacuazione militare israeliano”.

Circa un quinto della popolazione libanese, che conta 5 milioni di abitanti, è stato sfollato a causa della campagna israeliana lanciata a settembre, ha dichiarato Imseis. Circa 2.200 persone sono state uccise e più di 10.000 ferite da quando Israele ha intensificato i suoi attacchi. Circa il 70% delle scuole del Paese sono state utilizzate come rifugi di emergenza e le lezioni sono state cancellate.

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