Nel nord di Gaza, un attacco aereo israeliano aveva colpito diverse case e un edificio residenziale a più piani nella città di Beit Lahiya sabato sera.
Fonti mediche hanno detto ad Al Jazeera che il bilancio delle vittime dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza dall’alba di oggi è salito a 33, notando che 27 di loro sono stati uccisi nel nord della Striscia.
Nel Nord di Gaza, secondo le Nazioni Unite, i civili stanno vivendo un “incubo” che peggiora sempre più. Le immagini giunte nella nottata erano terrificanti e mostravano edifici in fiamme. Recitando il consueto copione, il portavoce militare israeliano ha accusato Hamas di aver “gonfiato” il numero delle vittime
Il ministero della sanità palestinese ha riferito che almeno 73 persone sono state uccise. Medway Abbas, un alto funzionario del ministero della Salute, ha sottolineato che queste cifre erano accurate. Ci sono state anche segnalazioni di altre potenziali vittime intrappolate sotto le macerie nell’area densamente popolata.
I funzionari sanitari palestinesi hanno detto che le operazioni di soccorso sono state ostacolate dai servizi di telecomunicazione e Internet che sono stati interrotti per il secondo giorno.
In Libano intanto un bulldozer delle forze armate israeliane ha deliberatamente demolito una torre di osservazione e la recinzione perimetrale di una postazione Onu a Marwahin. A denunciarlo è stata la stessa missione Unifil in un comunicato. “L’Idf – si legge ancora nella nota – ha ripetutamente chiesto all’Unifil di abbandonare le sue posizioni lungo la Linea Blu e ha deliberatamente danneggiato le posizioni delle Nazioni Unite. Nonostante le pressioni esercitate sulla missione e sui nostri Paesi contributori di truppe, le forze di pace rimangono in tutte le posizioni. Continueremo a svolgere i nostri compiti di monitoraggio e di segnalazione”. Si tratta del quinto attacco deliberato contro postazioni e basi dell’Unifil. I comandi militari e le autorità politiche israeliane continuano a negare l’evidenza e, purtroppo, a non subire alcuna conseguenza per le loro azioni contro l’Onu.
Uccisi tre soldati libanesi. Sul Times of Israel si riferisce che l‘esercito israeliano “si è scusato per l’attacco che ieri ha ucciso tre soldati libanesi nel sud del Libano”, dicendo che non sta combattendo l’esercito del paese e che i suoi soldati credevano di aver preso di mira un veicolo appartenente al gruppo terroristico Hezbollah.
In Libano almeno 16 persone sono state uccise e altre 59 ferite dagli attacchi israeliani di sabato e domenica, ha detto il ministero della Salute libanese. Il numero totale di libanesi uccisi dalle forze israeliane dall’inizio della guerra lo scorso ottobre è salito a 2.464. Almeno altre 11.530 persone sono state ferite dagli attacchi israeliani.
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