La Duma di Stato, ossia il Parlamento della Federazione russa, ha ratificato l’accordo per il partenariato strategico globale tra la Federazione e la Repubblica popolare democratica di Corea, o Corea del Nord, come viene denominata in Occidente.
La notizia è stata divulgata direttamente dal sito del Parlamento russo, con un comunicato datato 24 ottobre. Il documento, presentato direttamente da Vladimir Putin, aveva superato il primo giro di firme lo scorso 19 giugno a Pyongyang.
L’accordo tra Russia e Corea del Nord
L’accordo, si apprende, prevede il mantenimento di un partenariato tra i due Paesi basato sui principi del rispetto reciproco della sovranità, dell’integrità territoriale e della non ingerenza negli affari interni.
Inoltre, le parti hanno ribadito la loro volontà di rafforzare la stabilità strategica globale e promuovere un sistema multipolare di relazioni internazionali.
“Le relazioni tra la Federazione russa e la Corea del Nord a livello parlamentare si stanno sviluppando nel quadro della cooperazione tra le parti”, ha affermato il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin.
“Sia Russia Unita che il Partito Comunista [i due partiti alla guida rispettivamente di Russia e Corea del Nord] stanno facendo molto per rafforzare la comprensione reciproca e la dimensione parlamentare, che permette una maggior comprensione. Per noi è importante che le relazioni si sviluppino ulteriormente”, ha aggiunto Volodin.
Le notizie sulle truppe nordcoreane in territorio russo
La notizia è di particolare rilievo in relazione al “panico” generato sui (o forse dovremmo dire dai...) media occidentali sui presunti preparativi di effettivi dell’esercito nordcoreano da spedire al fronte ucraino.
Nel recente summit dei Brics+ avvenuto a Kazan, Putin non ha né smentito né confermato le varie indiscrezioni. Ha però messo in guardia la Nato, facendo intendere che l’alleanza con Pyongyang (e l’addestramento di truppe nordcoreane in territorio russo) potrebbe essere una risposta simmetrica alla presenza occidentale tra le file ucraine.
Solo ieri infatti nella regione di Bryansk è stata documentata la presenza di soldati statunitensi, canadesi e polacchi in un gruppo di sabotaggio respinto nel tentativo di oltrepassare il confine tra Russia e Ucraina.
Alleati militari
Sull’accordo è tornato anche il viceministro degli Esteri russo Andrey Rudenko. Rudenko ha dichiarato che questo accordo eleva la partnership tra Russia e Corea del Nord allo status di alleanza e che prevede assistenza militare in caso di aggressione a una delle parti.
“Se la Russia o la Corea del Nord si troveranno in uno stato di guerra, la clausola sull’assistenza in caso di attacco nel Trattato di partenariato strategico globale sarà messa in vigore”, ha detto Rudenko a Zvezda.
“L’accordo eleva le relazioni tra la Federazione Russa e la Corea del Nord al livello di un’alleanza, è di natura quadro e copre tutte le aree della nostra interazione”.
Sempre a Kazan, tuttavia, Putin ha fatto intendere tra le righe che la suddetta clausola posta nell’articolo 4 – l’equivalente dell’articolo 5 in ambito Nato – non è stata ancora attivata.
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