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10/05/2025

Il sorprendente cessate il fuoco di Trump in Yemen: un’ammissione del fallimento degli Stati Uniti

Mentre gli attacchi missilistici yemeniti contro Israele si intensificavano, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato a sorpresa un “cessate il fuoco” con il governo di Sana’a, sostenendo che Ansar Allah avesse espresso la volontà di porre fine alle ostilità. Tuttavia, gli osservatori hanno interpretato la mossa di Trump come un tentativo di liberare Washington da un conflitto sempre più costoso, anche a scapito della sicurezza dei suoi alleati israeliani e forse europei.

L’improvviso cessate il fuoco evidenzia il fallimento della campagna aerea statunitense originariamente intesa a indebolire le capacità di Ansar Allah, che Washington considera una minaccia diretta alla sicurezza di Israele e del Mar Rosso. Secondo alti funzionari statunitensi che comunicano tramite l’app crittografata “Signal”, gli attacchi, lanciati a metà marzo, sono stati pianificati frettolosamente e scarsamente coordinati con i principali alleati britannici e israeliani. Ciononostante, l’amministrazione Trump ha pubblicamente descritto gli attacchi come una “storia di successo”, nonostante una realtà sul campo nettamente diversa.

Israele è stato il più duramente colpito dalla decisione degli Stati Uniti, in quanto viene ora lasciato solo ad affrontare la minaccia yemenita, di cui Washington si era fatta carico durante tutta la guerra israeliana a Gaza. Un funzionario israeliano ha dichiarato al Jerusalem Post di essere “completamente scioccato” per non aver ricevuto alcuna notifica preventiva della decisione di Trump, apprendendola invece dai media. Questa rivelazione ha suscitato notevole preoccupazione interna, con il sospetto che questo incidente non sia stato né il primo né l’ultimo caso di occultamento di informazioni cruciali da parte dell’amministrazione Trump.

I continui attacchi dello Yemen contro gli assets statunitensi e la sua inaspettata resilienza hanno radicalmente modificato gli equilibri di potere, costringendo l’amministrazione Trump a riconsiderare la sua fallimentare strategia militare. Riconoscendo che nessuno dei suoi obiettivi iniziali era stato raggiunto e non volendo sostenere crescenti costi politici e materiali, Washington ha avviato negoziati indiretti per un cessate il fuoco attraverso la mediazione dell’Oman. Diversi fattori chiave hanno influenzato questa decisione.

L’incapacità di indebolire le consolidate capacità militari dello Yemen o di influenzare la sua posizione politica a sostegno di Gaza, nonostante i prolungati attacchi aerei. Incapacità di formare una coalizione araba efficace (Egitto, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti) disposta a condurre un’invasione terrestre, lasciando Washington sempre più dipendente – e vulnerabile – da paesi non disposti a combattere una guerra guidata dagli Stati Uniti per conto di Israele.

1) Inadeguata prontezza delle fazioni locali sostenute da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti ad aprire fronti terrestri efficaci contro Ansar Allah, complicando così le operazioni militari.

2) Aumento della popolarità e della legittimità regionale di Ansar Allah, rafforzate dal loro attivo sostegno a Gaza e dal successo nel colpire le risorse militari statunitensi nel Mar Rosso.

3) Comprovata capacità dello Yemen di abbattere aerei statunitensi, inclusi 22 droni MQ-9 e tre caccia F-18, unita ai timori all’interno del Comando Centrale degli Stati Uniti di potenziali attacchi diretti alle navi da guerra americane, che pongono gravi rischi e umiliazioni per le forze statunitensi.

4) Crescente pressione politica interna negli Stati Uniti, esacerbata dalle crescenti vittime civili in Yemen a causa dei bombardamenti indiscriminati statunitensi, che intensifica le critiche a Trump a livello nazionale.

In definitiva, Trump si è trovato di fronte a opzioni limitate e poco attraenti. L’estensione del conflitto con forze di terra contraddiceva il suo dichiarato desiderio di porre fine alle guerre in Medio Oriente, mentre il proseguimento di attacchi aerei inefficaci si è rivelato politicamente e finanziariamente insostenibile. Di conseguenza, come riportato da The Atlantic, Trump ha scelto di disimpegnarsi dal conflitto attivo, pienamente consapevole che lo Yemen avrebbe continuato a sostenere la resistenza di Gaza.

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