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05/09/2013

Il governo Letta traballa e cerca nuovi supporter

Il PdL annuncia che potrebbe staccare la spina. Oggi inizia il calendario della giunta per le immunità sul caso Berlusconi. I sostenitori del governo vanno a caccia di nuovi possibili senatori aumentando soprattutto il pressing sul M5S.

Il capogruppo dei senatori del Pdl, Renato Schifani non ha usato giri di parole alla vigilia della riunione della Giunta per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore: “Se il voto dovesse essere politico e quindi rispecchiare le distinzioni delle forze in campo la convivenza tra Pd e Pdl sarebbe impossibile”. E' una dichiarazione che torna a far ballare e traballare il governo Letta. Schifani si è rivolto anche all'attuale Presidente del Senato Grasso affinché rimuova i membri della Giunta per le immunità che si sono già pronunciati per la decadenza di Berlusconi e, una volta incassato l'ovvio “non possumus” di Grasso, ha avvertito che un voto politico in Giunta renderebbe impossibile proseguire sulla strada della convivenza nel governo. Il calendario dei lavori della Giunta comincia oggi (04/09 - ndr) alle 13.30, con la convocazione dell'ufficio di presidenza. Il gruppo del Pdl si riunisce mezz’ora prima proprio per stabilire la strategia da seguire. Il premier Enrico Letta, presente alla cerimonia della macchina di Santa Rosa a Viterbo, ha intanto paragonato il suo esecutivo alla grande struttura portata nelle strade da decine di facchini, una struttura che “fatica, barcolla ma non cade mai”. Sfoggia ancora sicurezza Letta che in una intervista sul Messaggero indica gli impegni per il futuro, assicurando per esempio che sarà messo a punto il piano per le dismissioni e le privatizzazioni, annunciato a luglio agli investitori stranieri riuniti a Londra.

Il governo ha incassato intanto l'assist di Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e del loro documento comune siglato a Genova, oggi valorizzato dall'editoriale del quotidiano confindustriale Sole 24 Ore che invita non solo le parti sociali ma anche i commentatori a ridurre le “critiche” al governo delle larghe intese. E dopo il “rifornimento” del sempre disponibile Scilipoti e di quattro nuovi senatori a vita nominati da Napolitano, continua il pressing sui senatori del M5S per provocare una fuoriuscita di “disponibili” a sostenere il governo qualora il PdL decida di staccare la spina. L'operazione ha provocato un aspro dibattito interno nei gruppi parlamentari del M5S. Possibilista è apparso il senatore Orellana: "Dico no al tabù delle alleanze, potremmo avere un fortissimo potere contrattuale, magari puntare a un governo a 5 stelle, e in Sicilia abbiamo delle alleanze in corso. Non si sa di chi stiamo facendo i portavoce". Dura la replica del capogruppo al Senato Morra: ''Noi siamo qui per mandare a casa tutti. Il Paese e' alla frutta ma ci vogliono far credere che la prospettiva è diversa, è rosea. Io vorrei lavorare per il Paese ma mi sono accorto che con questa gente non c'è la possibilità di dialogare, confrontarsi, costruire. E' una gerontocrazia che va mandata a casa nel più breve tempo possibile''. Una posizione in linea con quella del leader Beppe Grillo che come al solito è intervenuto dalle pagine del suo blog nel dibattito interno. “Il M5S vuol cambiare la società, restituire ai veri giocatori, i cittadini, la scacchiera, il gioco. Cambiare in senso democratico la Costituzione e lo Stato. Il M5S è una variabile che il Sistema, non solo quello nazionale, non aveva previsto e ha quindi reagito con ogni mezzo possibile per escluderlo dal gioco. Il M5S è condannato dalla sua stessa natura a vincere la partita o a perderla irrimediabilmente. I pezzi bianchi non possono allearsi con quelli neri. A differenza degli scacchi in questa partita non è previsto il pari, ma solo lo scacco matto" ha affermato Grillo.

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