Massimo Luigi Pigozzi, assistente capo di Polizia, è stato condannato oggi alla pena di 12 anni e mezzo di carcere, dalla terza Sezione Penale della Cassazione, perché riconosciuto colpevole di stupro. La corte ha punito l’uomo riconoscendolo colpevole di aver violentato nel 2005 almeno quattro donne poste in stato di fermo mentre si trovavano rinchiuse nella camera di sicurezza della Questura di Genova, dove l’agente era in servizio. Le donne erano prostitute straniere o senza fissa dimora, scelte dall'agente perché pensava evidentemente che non lo avrebbero denunciato o che nessuno avrebbe creduto alla parola di una prostituta straniera piuttosto che a quella di un poliziotto.
Ma la Cassazione - la sentenza è stata depositata oggi - ha confermato le condanne per violenza sessuale aggravate e abbandono di posto durante il servizio, che gli erano già state inflitte in primo grado e al termine del processo d’appello.
I giudici di secondo grado avevano escluso la responsabilità civile del ministero dell'Interno ma la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso di una delle donne vittima di stupro, una ragazza straniera che ha avuto il coraggio di costituirsi parte civile nel processo, ed ha condannato il Viminale a risarcirla.
I legali della donna vittima di violenze, nel loro ricorso, avevano rilevato che "le mansioni svolte dall'imputato hanno grandemente agevolato la condotta criminosa", addebitando "allo Stato una culpa in vigilando" per aver dato al poliziotto in questione un "compito delicato - si sottolineava nel ricorso - benché fosse già stato condannato per episodi di violenza gravissima contro soggetti fermati".
E già. Perché l’agente Pigozzi, era recidivo. Era infatti già stato condannato ad una pena di tre anni e due mesi per le vere e proprie torture inflitte contro i manifestanti rinchiusi nella caserma genovese di Bolzaneto nei giorni successivi al G8 del 2001. Pigozzi durante il procedimento penale sulle sevizie inflitte ai dimostranti inermi venne ritenuto responsabile di aver letteralmente strappato una mano al manifestante Giuseppe Azzolina, al quale poi furono messi 25 punti senza anestesia.
Una bella carriera, non c’è che dire, quella dell’assistente capo di Polizia Massimo Luigi Pigozzi. Quanti sadici e stupratori come lui vestono la divisa e gestiscono l’ordine pubblico? Ormai, di poche "mele marce" i sindacati di polizia neanche provano più a parlarne…
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