In un articolo intitolato "SodaStream crolla tra le preoccupazioni per il boicottaggio degli insediamenti ebraici", Bloomberg riferisce di un calo del 3,3% (NASDAQ: SODA) nelle azioni della Sodastream il primo giorno di borsa aperta successivo al Super Bowl (campionato di football americano, ndt):
SodaStream International Ltd., il produttore israeliano di macchine domestiche per l’acqua gasata, con una fabbrica in Cisgiordania, è crollato al punto più basso dal 2012 a New York tra le crescenti critiche alle imprese che operano in un territorio che i palestinesi rivendicano per uno stato indipendente.
SodaStream è calato del 3,3 per cento a 35,34 dollari a New York, il punto più basso dal 20 novembre 2012. Il prezzo delle azioni è sceso del 26 per cento il 13 gennaio dopo che SodaStream ha annunciato guadagni preliminari peggiori del previsto per il 2013.
John Kerry, Segretario di Stato USA, che guida gli sforzi degli Stati Uniti per raggiungere un accordo di pace israelo-palestinese, ha avvertito Israele alla Conferenza sulla sicurezza a Monaco il 1 febbraio di una "crescente campagna di delegittimazione", che comprende "parlare del boicottaggio”. L’attrice Scarlett Johansson si è dimessa pubblicamente da Oxfam la scorsa settimana dopo che l’organizzazione benefica britannica aveva criticato il suo ruolo di portavoce per la SodaStream a causa della sua fabbrica in un insediamento in Cisgiordania.
Quanto corrisponde la correlazione tra la "crescente critica" del ruolo di SodaStream nel sostenere gli insediamenti illegali israeliani e l’andamento delle sue azioni?
Sarebbe difficile quantificare l'impatto della campagna di boicottaggio sui risultati pessimi della SodaStream nel quarto trimestre del 2013, però attivisti di tutto il mondo hanno intensificato la campagna durante le vendite del periodo festivo. Qualsiasi perdita nelle vendite conseguente avrebbe contribuito ai risultati che hanno causato la caduta delle azioni della SodaStream il 13 gennaio.
SodaStream probabilmente sperava di attenuare l'impatto del rapporto sui guadagni facendo coincidere l'annuncio del suo accordo con Scarlett Johansson l’11 gennaio, traendo benefici dagli spazi sui media per lo più positivi fino al rilascio dei dati il lunedì successivo.
Da una "polemica minuscola" a una notizia di portata mondiale
Mentre gli attivisti si mobilitavano in risposta all’annuncio dell’accordo con Johansson, la notizia si è evoluta da quello che The Daily Beast ha marginalizzato come una "polemica minuscola" a un tema nei titoli dei giornali di tutto il mondo.
Giovedì 23 gennaio Oxfam, l'organizzazione internazionale impegnata contro la povertà, per cui Johansson aveva prestato servizio come ambasciatrice umanitaria dal 2007, ha pubblicato la sua prima dichiarazione formale sulla controversia, rilevando che "Oxfam ritiene che le imprese che operano negli insediamenti fanno accrescere la povertà in corso e la negazione dei diritti delle comunità palestinesi per le quali lavoriamo per sostenerle. Oxfam si oppone a qualsiasi commercio con gli insediamenti israeliani, che sono illegali secondo il diritto internazionale".
Oxfam ha aggiunto che era in corso un "dialogo" con Johansson riguardanti le implicazioni del suo ruolo nella promozione della SodaStream sul suo rapporto con l’organizzazione.
La dichiarazione ha rapidamente trasformato lo scandalo in una notizia internazionale. Johansson ha dato le dimissioni dal suo ruolo con Oxfam il 29 gennaio, citando una "divergenza di opinioni" sulle aziende israeliane che operano nella Cisgiordania occupata.
La pubblicità della SodaStream poco frizzante
La polemica è culminata con la messa in onda della stra-promossa pubblicità della SodaStream con Johansson durante il Super Bowl il 2 febbraio. Durante la partita, gli attivisti hanno intensificato gli sforzi per attirare l'attenzione sulle complicità della SodaStream con l’occupazione israeliana utilizzando i social media. Ma alla fine, la pubblicità è stata ampiamente criticata, provocando il diffuso sdegno sui social media per il suo approccio iper-sessualizzato.
Può l'impatto della campagna di boicottaggio essere visto nell’andamento delle azioni della Sodastream dal rilascio dei dati sui guadagni del 13 gennaio al primo giorno di borsa aperta successivo al Super Bowl?
Senza dubbio.
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