“Sono agghiaccianti i dati nazionali sull’emergenza sfratti in corso nel nostro Paese”, denuncia Angelo Fascetti, dell’AS.I.A USB. “Già nel 2012 sono state presentate 67.790 richieste di sfratto, di cui 7.546 per finita locazione e necessità, l1,13% del totale, e 60.224 per morosità, 88,87%. È una cifra in sé già allarmante – sottolinea Fascetti – ma che peggiora notevolmente nel 2013. Infatti nel primo semestre dello scorso anno le richieste presentate sono state 38.869 (4.113 per finita locazione/necessità e 34.756 per morosità). La nostra stima per tutto il 2013 è dunque un prevedibile 77.738, che rappresenta un aumento del 14,5% rispetto all’anno precedente”.
Prosegue il rappresentante USB: “Nel primo semestre del 2013 le regioni più colpite risultano quelle del centro-nord, a testimonianza di una stretta connessione con l’aggravarsi della crisi, dello smantellamento del sistema industriale e della perdita dei posti di lavoro. Le richieste di sfratti coinvolgono in ordine crescente: Piemonte 2.406; Veneto 3.038; Liguria 5.391; Lazio 6.308; Emilia Romagna 7.061; Toscana 8.861”.“Al vertice della classifica troviamo la Lombardia, con ben 25.263 richieste, ovvero il 33,53% sul totale nazionale. Un dato che va di pari passo con una risposta puramente repressiva – denuncia il sindacalista – come dimostrano le manganellate date agli inquilini di San Siro, che ieri e l’altro ieri hanno cercato di opporsi alle esecuzioni di sfratti e sgomberi, e i recenti arresti degli attivisti romani”. “Inoltre, il blocco degli sfratti approvato col recente milleproroghe riguarda solo una platea ristretta di inquilini – evidenzia Fascetti – e non affronta il vero nodo degli sfratti nel nostro Paese, complessivamente oltre 250.000 provvedimenti esecutivi negli ultimi 4 anni, 89,42% dei quali per morosità incolpevole”. “Servono politiche vere – conclude il dirigente AS.I.A: USB – come un piano nazionale di edilizia residenziale pubblica, l’utilizzo del patrimonio sfitto, sia pubblico che privato; il blocco generalizzato di tutti gli sfratti, degli aumenti degli affitti e delle dismissioni del patrimonio, pubblico e degli enti previdenziali. Su queste priorità proseguirà la nostra lotta, al fianco di tutti coloro che subiscono gli effetti di crisi e speculazione e dei movimenti per il diritto all’abitare”.
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