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17/02/2014

Trafficanti israeliani armano il “nemico” Iran?



Trafficanti d’armi israeliani avrebbero tentano di fornire, attraverso la Grecia, parti di aerei da combattimento all’Iran, paese che il premier Benyamin Netanyahu ad ogni occasione descrive come “nemico numero 1” di Israele, intenzionato a dotarsi di bombe atomiche. Lo riferisce il quotidiano greco “Kathimerini”.

Secondo il quotidiano ellenico, trafficanti israeliani avrebbero provato a inviare in Iran pezzi di ricambio per cacciabombardieri F-4 “Phantom”, via Grecia , in violazione dell’embargo sulle armi in atto contro Tehran. A scoprirlo, durante un'indagine, è stata l’agenzia governativa statunitense Homeland Security Investigations, in collaborazione con il dipartimento greco per la lotta al traffico della droga e delle armi.

Il tentativo, aggiunge Kathimerini, è stato effettuato in due fasi, una nel dicembre del 2012 e la seconda nel mese di aprile 2013. In entrambi i casi la scoperta è avvenuta in Grecia durante il controllo di container, all’interno dei quali sono stati trovati pezzi di ricambio per F-4. Il carico era stato inviato da Binyamina – Giv’at Ada (Israele) ed era destinato all’Iran tramite una società greca “Tassos Karras SA”, registrata a Votanikos, vicino ad Atene. Gli inquirenti hanno stabilito che l’impresa era in realtà una società fantasma, di proprietà di un cittadino britannico residente a Salonicco al momento irraggiungibile.

L’Iran possiede ancora numerosi F-4, cacciabombardieri di fabbricazione americana di vecchia generazione. Ma non può utilizzare gran parte di questi aerei per la mancanza di pezzi di ricambio causata dall’embargo su armi e relativi ricambi proclamato dagli Stati Uniti dopo la rivoluzione khamenista a Tehran 35 anni fa. Anche Israele ha avuto nella sua flotta aerea gli F-4 e ne utilizza ancora alcuni esemplari a scopo di addestramento. Evidentemente i trafficanti israeliani sono in possesso di molti pezzi di ricambio per questo tipo di cacciabombardiere che provano a vendere, con ogni probabilità a prezzi molto elevati, all’Iran che ne ha urgente bisogno. La storia ha sempre dimostrato che anche i peggiori nemici trovano il modo di fare insieme buoni affari.

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