18/04/2014
Accordo e buonsenso. Ringhiosi estremisti museruola e a cuccia
Patto a Ginevra sull’Ucraina, ‘Disarmare i gruppi illegali’. Vertice tra Usa, Ue, Russia ed Ucraina. Putin spero di non dover usare la forza. Obama invia aiuti militari a Kiev ‘non letali’: attrezzi da campeggio. L’Unione europea dice alla Russia che interrompere le forniture di gas non è carino.
Letti gli accordi sembra che a Ginevra abbiamo messo assieme il semplice buonsenso della nonna. Fine delle violenze, disarmo dei gruppi armati, stop alle occupazioni, amnistia per gli insorti. Un po’ più complicata la riforma costituzionale in senso federale dello Stato ucraino allargato a tutti gli schieramenti politici e a tutte le regioni del Paese. Sono i punti chiave dell’accordo di Ginevra tra Russia, Usa, Ue e Ucraina. Attuazione degli accordi affidata agli ucraini stessi ma con l’assistenza e l’arbitraggio di una missione Osce, organismo guidato attualmente dall’italiano Lamberto Zannier.
L’avvio non è stato facile. Troppo protagonisti a caccia di consensi in casa. Il Presidente americano Barack Obama ha approvato l’invio di aiuti militari in Ucraina, ma poi precisa, ”non letali”, cioè elmetti, materassini da campo, sistemi di purificazione d’acqua, tende e cose da boy scout. Putin nella sua linea diretta con il Paese afferma che l’uso della forza contro il popolo nell’Ucraina dell’est è “un altro gravissimo crimine” delle autorità di Kiev. “Spero tanto di non dove usare il diritto concessomi dal parlamento di impiegare la forza in Ucraina”, ma poi a Ginevra fa mettere la firma.
Putin va poi al nocciolo delle preoccupazioni internazionali: la questione gas. “E’ assolutamente irreale che l’Europa possa ridurre drasticamente la forniture di gas russo perché il suo fabbisogno è del 30%-35%, con punte del 90% in Finlandia e del 60%-70% in altri Paesi”. Per l’Unione europea che a Ginevra faceva da assistente agli Usa, l’eventuale stop alla fornitura del gas all’ Ucraina da parte di Gazprom è “causa di seria preoccupazione, poiché comporta il pericolo di un interruzione del servizio nell’Ue ed altri Paesi partner”, scrive il presidente della Commissione Barroso a Putin
Ovviamente il bon ton di Ginevra non ha coinciso con quanto accedeva sul campo. Tre morti e 13 feriti negli scontri armati tra le forze di polizia ucraine e quelle dei filorussi scoppiati a Mariupol, nella regione orientale di Donetsk. Secondo la versione del Ministro degli Interni, 300 armati hanno assaltato la sede delle truppe del ministero nella città sul Mar Nero ad una trentina di chilometri dal confine con la Russia, chiedendo ai militari la consegna delle armi. I poliziotti ucraini prima hanno sparato in aria, versione ufficiale, poi hanno aperto il fuoco diretto con morti e feriti di cui s’è detto.
Ieri l’Ucraina aveva vietato l’ingresso sul suo territorio a tutti i cittadini russi di sesso maschile compresi tra i 16 e i 60 anni. La notizia era stata diffusa dalla compagnia aerea russa Aeroflot in un comunicato in cui informava i passeggeri sulle nuove restrizioni imposte da Kiev. Comunicazioni ufficiali ricevute dalla compagnia, l’ingresso dei maschi russi sarà permesso in casi «d’emergenza» come morte o malattia grave di un parente e comunque previa verifica dei documenti che provino il grado di parentela. Ritorsione per i maschi ucraini diretti nella repubblica di Crimea e a Sebastopoli.
Diplomazia e caricature. Confermandosi in controtendenza rispetto ad ogni tentativo di buonsenso e pacificazione interna, l’ex prima donna della cosiddetta Rivoluzione Arancione, ex detenuta per corruzione ed attuale candidata alla presidenza della Repubblica Iulia Timoshenko fa la dura. Ieri ha chiesto l’introduzione dello stato d’emergenza nell’Ucraina dell’est per consentire alle forze armate di intervenire senza restrizioni contro i ribelli filorussi che hanno occupato molti edifici amministrativi. Lo riferisce Interfax. Ciò comporterebbe il rinvio delle presidenziali del 25 maggio.
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