Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

23/08/2015

Google svela i segreti dei suoi server e di Jupiter


In un documento di 15 pagine presentato al SIGCOMM 2015, Google ha illustrato il suo percorso decennale nell'evoluzione delle tecnologie di rete adottate. La società ha svelato alcuni dei segreti che le hanno permesso di raggiungere l'enorme utenza di cui dispone oggi, raccontando i passaggi principali dell'evoluzione, come ad esempio l'uso di hardware sviluppato in proprio portato a compimento nel 2005.

Allora non erano molte le compagnie che consideravano la possibilità di utilizzare hardware sviluppato sulle proprie specifiche esigenze, ma la richiesta di banda da parte di Google raddoppiava circa ogni 12 mesi. Gestire la situazione con hardware generico era ormai diventato proibitivo sul piano economico e complesso su quello della gestione operativa, così Google è stata fra le prime ad adoperare switch custom appositi.

Le manovre delle prime società in tal senso hanno fatto nascere il software-defined networking, come alternativa all'uso di hardware di rete convenzionale. L'approccio si è rivelato sin da subito estremamente più economico e più proiettato verso le esigenze future della società, visto che molte operazioni di manutenzione potevano essere eseguite lato software da remoto e senza accedere direttamente all'hardware.


Ad oggi Google detiene una delle reti di data center più grandi in tutto il mondo, collegata da un'infrastruttura che la società chiama Jupiter (la quinta dagli albori). Grazie a questa, la società gestisce una rete basata su componenti non commerciali con una bisection bandwidth di 1 petabit al secondo (1 milione di gigabit): "Questo significa che ognuno dei 100 mila server di un data center può comunicare con qualsiasi altro server ad una velocità arbitraria di 10Gb/s", ha scritto la società.

Si tratta di una velocità cento volte superiore rispetto a quella concessa dalle tecnologie utilizzate nel 2005 e Jupiter rappresenta uno dei vantaggi principali che la società sostiene di avere rispetto a Microsoft o Amazon.

Ma perché Google ne parla solo adesso? La società ha iniziato di recente a vendere i propri servizi cloud ad altre compagnie, quindi sottolineandone la superiorità spera di avere un ritorno diretto. Ma c'è anche un altro motivo, un po' più pragmatico. Le richieste di banda sono aumentate a tal punto che la stessa Google inizia ad avere bisogno di altre idee per rispondere alle sfide di configurazione e gestione delle reti.

Ed è per questo che Big G ha presentato il documento alla conferenza londinese.

L'argomento può essere approfondito sul blog ufficiale della società, mentre il documento per intero può essere trovato a questo indirizzo. Nella pagina trovate una galleria con le immagini dei data center di Google pubblicate in passato dalla stessa società.

Fonte

Questa è la risposta tecnica (che equivale ad un "no") al quesito sul grado di libertà della rete e di riflesso su chi ne detiene il controllo.

Nessun commento:

Posta un commento