Marino fa buon viso a cattivo gioco, oppure è fatto proprio così, tutto contento di suo. "Le parole del ministro Alfano e le decisioni del Consiglio dei Ministri spazzano via il chiacchiericcio e i rumors di un commissariamento di fatto del Campidoglio che non è mai esistito". Così il sindaco di Roma Ignazio Marino, dopo un lungo silenzio, ha commentato in una nota le decisioni assunte dal Consiglio dei Ministri sulle sorti della Capitale e soprattutto sulla gestione del Giubileo straordinario che comincerà l’8 dicembre prossimo. "Non posso che dirmi soddisfatto per le decisioni importanti, attese e positive che arrivano oggi dal Governo” ha aggiunto Marino. Nel frattempo il Ministero degli Interni ha provveduto a sciogliere il consiglio del X Municipio, quello di Ostia (il presidente era il giovane e rampante piddino Tassone), per infiltrazioni mafiose.
Il governo era intervenuto a gamba tesa sul Comune di Roma per il Giubileo affidando al Prefetto gran parte delle competenze e all'autorità anticorruzione la supervisione sulle procedure per i lavori infrastrutturali della Capitale. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, in conferenza stampa ha illustrato le decisioni assunte dal Consiglio dei ministri affermando che: "Non c'è nessun commissariamento". De Vincenti ci ha tenuto a precisare: "Attenzione, non c'è nessuna deroga sulle procedure, ma la possibilità di ridurre i tempi". A questo proposito, "abbiamo fatto riferimento alla metodologia utilizzata per l'Expo di Milano, dove all'autorità anticorruzione è stato affidato compito di supervisione delle procedure, in modo da rafforzare l'azione della giunta capitolina per la realizzazione delle opere necessarie". "Le risorse - ha aggiunto - vengono da quelle già a disposizione del comune e da quelle del piano di rientro di Roma Capitale”. In sostanza, come dice l’assessore Sabella, con l’Expo "L'unica differenza purtroppo sono i soldi... che per Roma non ci sono”. Insomma nozze con i fichi per il Giubileo voluto da Papa Francesco con dieci anni di anticipo sulla sua convocazione canonica (ogni 25 anni). "Roma oggi è una città anemica spiritualmente e questo dà il via a tutte quelle conseguenze morali negative; perciò c'è bisogno di una nuova linfa vitale che la percorra” dice l'appello lanciato da Lourdes dal cardinale vicario di Roma Agostino Vallini. Con monsignore occorrerebbe però intendersi sulla linfa.
In sostanza al Comune di Roma resta in mano solo il cerino di assicurare la mobilità e l’accoglienza in occasione del Giubileo, alla Regione quello di garantire l’assistenza sanitaria ai pellegrini, tutto il resto finisce nelle mani del Prefetto. Negative le reazioni dei consiglieri del M5S: “Questa invenzione di Renzi/Alfano in Consiglio dei Ministri è totalmente inammissibile perché "mettere sotto tutela una città" non esiste nel nostro ordinamento: il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), infatti, prevede una serie di misure ma non "mettere sotto tutela un comune": questo provvedimento deriva dalla loro paura di andare ad elezioni” – hanno dichiarato i consiglieri M5S in Campidoglio – “Dunque viene attuato un "commissariamento morbido" per cui il nostro nuovo sindaco (non eletto) è Gabrielli, sindaco di una città al collasso. Pertanto noi accogliamo questa decisione con estremo sfavore e grandissima preoccupazione”.
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