Interporto: “matrimonio” con A22 è il titolo del giornale locale. Un matrimonio, naturalmente, subordinato al fatto che la concessione in-house dell’autostrada sia prorogata fino al 2045.
Nell’articolo vengono riportate le dichiarazioni dell’assessore Gilmozzi, del presidente Duiella e del direttore Tarolli riguardante le cause, le possibili soluzioni e non ultimo il trasloco in A22.
Per quanto riguarda i lavoratori (stranamente nessuno ne parla) quella di un loro passaggio alle dipendenze di A22 sembra l’unica scelta in grado di garantire loro un futuro di lavoro. Per loro – in assenza un intervento radicale – l’alternativa all’A22 sarebbe quella di andare ad ingrossare le fila dei disoccupati.
Per questo il problema occupazione dovrebbe essere in cima alle preoccupazioni dell’assessore e non relegato in un secondo tempo che rischia di non arrivare mai.
Infatti, sono convinto – fuori da ogni remora – che l’interbrennero è la prima vittima del TAV/TAC, altre ne seguiranno se da parte della politica non si decide di affrontare i problemi del traffico sull’asse del Brennero nella sua complessità.
Non è casuale che l’avvio dei lavori del TAV/TAC abbia segnato l’inizio della fine dell’intermodale in Trentino, come non è casuale che diversi vettori (Sae, Arcese, ecc) si siano spostati a Verona dove sorgerà il vero centro logistico in quanto incrocio Nord/Sud - Est/Ovest delle future (?) linee del TAV/TAC. Infatti, come tutti sappiamo l’alta velocità non ferma in Trentino.
Per questo, le proposte di Tarolli, mutuate in parte dalle proposte dei NO TAV: (punto nove del libretto – le 10 ragioni del No) uguali tariffe, divieto transito pesante notturno, divieti settoriali, “borsa dei transiti alpini”, rispetto obblighi autotrasporto (pesi, limiti velocità, ore di guida, ecc), interventi di efficentamento dell’attuale linea ferroviaria portandola in linea con gli standard internazionali, uso di materiale rotabile leggero e silenzioso possono realmente spostare da subito le merci dalla gomma alla ferrovia. Ma se queste proposte non son accompagnate da una netta presa di posizione contro la costruzione dei TAV/TAC diventano solo un palliativo per nascondere la scelta di lasciare Interbrennero, ed i suoi lavoratori, al loro amaro destino.
Mi permetto però di ricordare al direttore Tarolli, che se è vero che il 30% dei Camion che transitano sull’autostrada del Brennero è fuori norma significa che a rischio ci sono gli ignari automobilisti che transitano in autostrada ma anche i cittadini che devono sopportare un maggiore inquinamento acustico e dell’aria.
Per questo mi chiedo: ma perché queste proposte per ridurre il traffico pesante in A22 non vengono attuate fin da ora?
Per il semplice fatto che sia l’assessore Gilmozzi, che i politici locali deliberatamente ignorano queste possibilità in quanto il loro unico obiettivo e quello di costruire il TAV, la nuova ferrovia del Brennero, e di conseguenza non si sono mai posti seriamente il problema del trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia perché la loro attenzione è sempre rivolta verso i lauti dividendi della A22 che ai problemi della logistica e dei lavoratori che nei trasporti vi lavorano e che rischiano di perdere il posto.
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