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13/08/2015

Yemen, le truppe lealiste avanzano. Catastrofe umanitaria

Ieri le forze militari fedeli al presidente yemenita fantoccio in esilio Abd Rabbuh Mansur Hadi, sostenute dai bombardamenti dell'aviazione saudita iniziati ormai più di quattro mesi fa, hanno annunciato la riconquista della provincia di Abyan a seguito di una controffensiva nelle regioni meridionale del paese che ha strappato alle milizie dei ribelli sciiti Houthi una serie di posizioni chiave.

"Avevamo già ripreso le città di Zinjibar e Chokra, spiega un comandante lealista, e adesso abbiamo riconquistato anche Loder, Moan e la strada che arriva ad Arkub".

Grazie al massiccio intervento militare dell'Arabia Saudita sostenuta dalle altre petromonarchie, dall'Egitto e dagli Stati Uniti, dal 17 luglio le forze lealiste hanno strappato alle milizie ribelli quattro province nel Sud del paese.

Mentre sul campo di battaglia le forze lealiste procedono la loro avanzata verso la capitale Sana'a, a fronte di un percepito disinteresse globale delle cancellerie occidentali la situazione umanitaria in Yemen è “semplicemente catastrofica”: a denunciarlo, al termine di una missione di tre giorni sul terreno, il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), Peter Maurer, il quale ha rinnovato l’appello affinché derrate alimentari d’emergenza, acqua e farmaci possano transitare liberamente e i gruppi armati si siedano a negoziare la pace.

"Tutte le famiglie dello Yemen sono state toccate dal conflitto… Il mondo deve aprire gli occhi su quello che sta accadendo” ha denunciato Maurer. Secondo un bilancio pubblicato ieri dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms/Who), da marzo il numero dei morti è salito a oltre 4300 e molte migliaia sono i feriti. In totale, 21 milioni di persone hanno bisogno di aiuto o protezione; 1,3 milioni di yemeniti sono oggi sfollati all’interno dei confini nazionali.

Nell'ultimo mese “gli effetti combinati dei violenti combattimenti e le restrizioni sulle importazioni” hanno avuto conseguenze drammatiche sulla popolazione civile, secondo Maurer che ha anche denunciato attacchi indiscriminati contro le strutture sanitarie.

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