Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

26/02/2016

Unioni civili: Alfano e la rivoluzione contronatura

L’approvazione per decreto delle norme sulle unioni civili pone fine al dissestato percorso parlamentare di questa materia. Probabilmente non pone fine a controversie, ricorsi alla corte costituzionale e magari anche referendum ma è altra questione. Il parlamento, nella sua interezza, è riuscito a stare due mesi su un tema sul quale si poteva brillantemente legiferare in pochissimi giorni. E questo mentre il sistema bancario rischia di crollare, c’è il rischio guerra alle porte e la crisi dei profughi può travolgere l’unione europea come la conosciamo (lo ha detto ufficialmente il commissario all’immigrazione Ue).

Ieri il Presidente della Repubblica ha riunito il Gran Consiglio di Difesa, emanato l’ok per le missioni segrete in Libia e i passi successivi, se necessari. Tutto, secondo le fonti presidenziali, grazie ad un voto del parlamento di novembre che permetterebbe questa procedura senza passare dall’aula. Ma ci siamo abituati, durante la guerra del Kosovo l’Italia di D’Alema bombardò la Serbia dal primo minuto ma la questione arrivò in parlamento, con calma e a giochi quasi fatti, una quarantina di giorni dopo. D’altronde di parlamentari incatenati davanti a Montecitorio affinché si parli di guerra o di banche non se ne vedono. E così nella serata dopo il voto di fiducia sulle unioni civili, in una situazione tra le più gravi del dopoguerra, Alfano si faceva mandare in onda con dichiarazioni tipiche di chi è uscito dal bar avendo abusato di Martini bianco: “Abbiamo impedito che due uomini potessero avere un figlio”. Insomma, a dar retta ad Alfano c’era da qualche parte un dottor Frankenstein della procreazione e lui ne ha impedito l’uscita dalla tana. Il tutto non solo per attribuirsi il merito di aver impedito una “rivoluzione antropologica contronatura” (frase senza alcun significato ma di sicuro effetto) ma anche per parare gli attacchi di tale Gandolfini, organizzatore del Family day al quale non va bene nemmeno la versione, quella si, Frankenstein delle unioni civili passata al senato con voto di fiducia.

Dal senato, poi vedremo nel dettaglio, esce infatti un Frankenstein delle unioni civili che ricuce due concezioni diverse, entrambe contenenti anime che non dovrebbero convivere nello stesso corpo. Fornendo interpretazioni diverse, di segno opposto, per i futuri ricorsi sulla stessa legge. Da una parte infatti vi è l’impianto della legge che riconosce convivenza, mutuo soccorso e reversibilità. Dall’altra si toglie il concetto di fedeltà all’unione civile, non per adeguarsi ai tempi ma per declassare questo istituto rispetto al matrimonio, e soprattutto si toglie ogni riferimento alle adozioni. Cercando quindi di minare ciò che è stato appena riconosciuto. Già diversi piddini autorevoli (Zanda) hanno detto che di revisione “forse se ne riparlerà a fine legislatura” (come no) e così abbiamo una legge che interviene in materia di unione e solidarietà tra coppie senza regolare l’istituto delle adozioni. Il che, oltre ad essere discriminante nei confronti delle coppie (sposate) che questo istituto lo hanno regolato e protetto, è assolutamente demenziale. E’ come fare un nuovo codice della strada senza adeguare alla nuova situazione il ruolo delle assicurazioni, i sinistri automobilistici, la vendita di auto e i passaggi di proprietà (ci venga consentito l’esempio). Per poi dire “però da domani si circola”. Solo un Renzi che ha il grosso dell’elettorato tenuto in stato di nirvanica separazione rispetto al mondo reale, basta vedere i tg, e dei mercenari degni di lui, è capace di dire che “è stato fatto un passo avanti” assieme a “è una giornata storica”. Certo, dopo decenni di immobilismo è stato creato un Frankenstein, incubato per mesi, quando si poteva fare una legge seria in poco tempo. Un risultato del genere è sicuramente storico. Ma nella storia del demenziale politico e dei compromessi indecorosi. Si tratterà poi di capire i passaggi sulla reversibilità della pensione. Fino ad ora si è parlato di adeguamento alle disposizioni del 2012 sull’età e il reddito dei contraenti unione civile. Diversi tecnici del Mef hanno già spiegato come l’eventuale impatto sui conti pubblici sarà veramente limitato (poche decine di milioni di euro tra qualche anno su una spesa di decine di migliaia di milioni, come se una famiglia monoreddito comprasse a rate una macchinetta del caffè da pochi euro e la pagasse in un paio d’anni). Bisognerà però andare nel dettaglio della legge per come uscirà sulla Gazzetta ufficiale. Per capire se ci saranno norme che possono entrare in conflitto con l’attuale istituto della reversibilità provocando, in generale, una dinamica di riduzione di quel tipo di prestazione pensionistica (recentemente attaccata da Poletti). Vedremo, di sicuro dal dottor Frankenstein della maggioranza che va da Renzi a Verdini c’è da aspettarsi di tutto.

La legge nel suo complesso, come sembra uscire dal senato, contiene due logiche. Una inclusiva l’altra discriminatoria. Comprensibilmente ci sarà la corsa a usare la parte inclusiva ma il peso discriminatorio si farà sentire. Soprattutto per le adozioni. Anche perché il ricorso ai giudici per il riconoscimento delle adozioni, facendo valere le sentenze precedenti e magari la propria interpretazione della legge, rischia di porre in atto un’altra discriminazione. Quella tra chi il ricorso al giudice può permetterselo e chi no. Rimane poi il fatto, anche quello storico, che in nessun paese del pianeta la maggioranza che ha approvato una legge sulle unioni civili era composta da esponenti che parlavano pubblicamente di uomini contro natura. Avvilente, certo ma nelle situazioni in cui si impone il compromesso bisogna andare a vedere la natura del compromesso raggiunto. E questa natura è contro natura nel senso che una legge che regola le unioni civili e rinvia a un futuro indeterminato le adozioni, che sono un punto nodale di ogni unione, è un giocattolo rotto. La cui parte non rovinata viene agitata dal presidente del consiglio, e dai suoi ascari, come un regalo, facendo finta di nulla.

Ora l’Italia può affrontare banche, Libia, profughi e quanto regaleranno le prossime emergenze. Con queste truppe, qualsiasi cosa accada, farsa e disastro stanno nel novero delle certezze.

Redazione, 26 febbreaio 2016

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento