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28/02/2016

Matteo stai sereno… Che sta bollendo in casa Pd e dintorni?

Le acque si agitano violentemente in casa Pd e Speranza è arrivato a chiedere il congresso straordinario. Lo so: la “sinistra” Pd ne ha dette tante, ritirandosi ignominiosamente ogni volta, e non ha alcuna credibilità. Questa volta, però c’è da capire chi è il regista che sta dietro le quinte.

Forse sto invecchiano, ma sento un certo odore di “Conte Max”, un uomo che ormai è ai margini, ma che conosce il partito uomo per uomo, sa dove e come toccare per spostare simpatie e fedeltà, che ha forti legami in Europa e nel mondo finanziario.

Soprattutto un uomo con la memoria di ferro e poco incline a perdonare le offese ricevute. Certo, oggi non è in grado da solo di scalzare il fiorentino, ma non è affatto detto che si stia muovendo da solo. In fondo ogni film ha un regista, ma anche un produttore e qui potrebbero esserci diversi produttori che mettono i capitali necessari a girare il film. Il punto è questo: ormai è chiaro che ci sono settori di poteri forti che hanno deciso di licenziare Renzi, anche perché quello che doveva fare lo ha fatto (legge truffa per le elezioni, stupro della Costituzione, jobs act, buona scuola ecc.) e, invece, adesso si è messo in testa di mettersi alla testa dell’onda populista per fondare il suo regime. E questo non va bene.

Ma non ci si può limitare a far cadere il suo governo magari con un voto sfavorevole in Senato (ad esempio io non scommetterei sul fatto che il gruppo dei senatori a vita, Monti e Napolitano in testa, voterebbero ancora la fiducia al governo oggi): se Renzi resta segretario, dopo fa mancare i voti per qualsiasi altro governo che non presieda lui e ci sono le elezioni anticipate che potrebbe rivincere o che potrebbero segnare la vittoria del M5s (orrore!!!). Dunque, dopo la caduta del governo Renzi bisogna fare una cosa nuova: un bel governo tecnico che prepari le elezioni con un quadro politico diverso.

Dunque, per ammazzare il fiorentino bisogna prima togliergli la corazza, cioè, il posto di segretario del Pd, mettendo al suo posto uno più malleabile e, per la verità, Rossi, il presidente della regione Toscana, potrebbe essere l’uomo giusto. Faccio notare che la stranissima autocandidatura di Rossi è venuta fuori prima del voto di Verdini sulla legge sulle unioni civili, dunque della richiesta di congresso straordinario di Speranza e quando mancava un anno e mezzo al congresso ordinario. Difficile non pensare ad un nesso fra l’uscita di Rossi e quella di Speranza, dunque la questione delle stepchild adoption è solo un pretesto.

E’ evidente che la sinistra Pd, o almeno la parte che è manovrata dal regista occulto, sta puntando su una sconfitta del Pd alle amministrative. La situazione è questa: il Pd sta messo decisamente male a Napoli e Roma, dove rischia di non arrivare al ballottaggio. Speranze migliori le ha a Bologna e, soprattutto, Torino, dove però le cose non sono proprio scontatissime, per cui è possibile che perda una delle due città. Ma decisiva è Milano. Se Sala ce la fa, magari perdendo Napoli, Roma ed una delle due indecise, il risultato sarebbe magro per Renzi, ma, tutto sommato, accettabile. Il disastro sarebbe una sconfitta anche a Milano. E la cosa non è impossibile: se Sala non ce la fa al primo turno, poi le cose si mettono male al secondo che non è mai favorevole al Pd. L’Huffington post dà notizia di feroci epurazioni dei candidati dalle sinistra nelle liste per le amministrative, il che è solo l’anticipo di quello che accadrà nella formazione delle liste alle politiche. Ragione di più per rianimare l’esangue sinistra Pd che inizia a temere l’approssimarsi delle elezioni politiche.

I tempi del 41% sono decisamente lontani e Renzi lo sa, tanto è vero che lega l’asticella del successo al referendum sulla riforma costituzionale e non alle amministrative. Questo i suoi avversari lo sanno e sanno che quello è un test più favorevole al fiorentino, per cui sanno di dover fare prima. Insomma, per ora ci sarà il pressing, dopo, se alle amministrative c’è la scivolata, c’è l’assalto del congresso straordinario.

Che poi il piano dei nemici del fiorentino riesca è un altro paio di maniche: tutto da vedere. La partita è appena iniziata.

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