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24/12/2016

Onu. Risoluzione contro colonie israeliane. Gli Usa si astengono

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato una risoluzione che chiede a Israele di fermare le sue attività di colonizzazione nei Territori palestinesi e a Gerusalemme Est. Per la prima volta nella storia delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti non hanno posto il loro veto a una risoluzione di questo genere contro Israele e si sono astenuti. La bozza è stata presentata da Nuova Zelanda, Malaysia, Senegal e Venezuela, intervenuti dopo che l'Egitto, sotto pressione da parte del presidente Usa eletto Donald Trump, aveva ritirato la bozza. Con l'astensione degli Stati Uniti la risoluzione è passata con 14 voti a favore sui 15 del Consiglio di Sicurezza.

Ma il presidente eletto Donald Trump ha già avvertito l'Onu: dal 20 gennaio, quando ci sarà il suo insediamento alla Casa Bianca, "le cose saranno diverse". Lo ha affermato con un tweet successivamente all'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza della risoluzione che chiede uno stop immediato ai nuovi insediamenti israeliani.

Il governo d'Israele ha reagito con rabbia alla decisione degli Stati Uniti di permettere che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite approvasse la risoluzione nella quale si chiede lo stop all'espansione delle colonie ebraiche nei Territori Palestinesi."Israele respinge questa vergognosa risoluzione anti-israeliana presso l'Onu e non si adeguerà ai suoi dettami", recita un comunicato del primo ministro Benjamin Netanyahu. "L'amministrazione Obama – continua – non solo non ha protetto Israele contro questo coalizzarsi nell'Onu, ma è stata collusa con esso dietro le quinte".

Netanyahu ha ovviamente espresso fiducia nei confronti di Trump: "Israele – si legge ancora nel comunicato – guarda avanti al lavoro del presidente eletto Donald Trump e con tutti i nostri amici nel Congresso, Repubblicani e anche Democratici, negherà i dannosi effetti di questa assurda risoluzione". Il governo di Tel Aviv ha anche annunciato rappresaglie diplomatiche nei confronti del Senegal e della Nuova Zelanda, due dei paesi che hanno spinto per un voto sulla risoluzione. Israele invece non ha relazioni con gli altri due paesi promotori della risoluzione, Malaysia e Venezuela.

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