A Livorno questa mattina sono arrivate 13 denunce contro altrettanti attivisti dell'Asia-Usb. Negli ultimi mesi, il sindacato Asia-Usb si è reso protagonista di diverse iniziative di denuncia e di lotta nella nostra città. La contestazione all’ex premier Renzi (costretto a svolgere il suo comizio dentro un capannone in periferia) che ha visto la partecipazione di centinaia di giovani, lavoratori e famiglie. La manifestazione davanti alla sede del PD il giorno successivo al referendum costituzionale per ribadire le ragioni del NO sociale e contro il Job Act e i voucher. Il presidio di denuncia davanti al palazzo del Picchetto in piazza Guerrazzi, una struttura all’interno della quale viene chiesto sistematicamente il “pizzo” da parte di alcuni occupanti. Da ultima l’occupazione simbolica di uno stabile in piazza Cavallotti di proprietà di una società legata alla famiglie dell’ex premier, società per cui i PM Fiorentini hanno chiesto il fallimento a seguito di numerose segnalazioni della Guarda di Finanza. Proteste forti e determinate ma sempre pacifiche.
In un comunicato l'Asia-Usb così commenta le denunce arrivate ai propri attivisti: "Queste iniziative non devono essere piaciute a qualcuno infatti proprio stamattina, martedì 27 dicembre, 13 appartenenti al sindacato inquilini Asia-Usb sono stati convocati in questura per ritirare alcune notifiche.
In sette pagine di ordinanza del GIP Antonio dal Forno viene descritto il nostro sindacato come una vera e propria “associazione a delinquere” dedita alla gestione delle occupazioni. Niente di più falso. Il nostro sindacato sostiene, come è normale che sia, famiglie che si rivolgono ai nostri sportelli aiutandole a trovare delle soluzioni attraverso vari canali, utilizzando anche la consulenza di alcuni avvocati. Solo una parte, quando purtroppo non ha alternative, decide autonomamente di intraprendere un percorso di occupazione abitativa dandosi delle regole di normale convivenza, partecipazione e solidarietà tra gli inquilini occupanti. Anche in questo caso l'Asia-Usb continua a sostenerli sindacalmente nelle loro legittime richieste. A torto o ragione molti di essi hanno ottenuto per fortuna una casa popolare.
Nello specifico, ma è ovviamente solo un subdolo pretesto, i 13 iscritti (che guarda caso risultano essere i più attivi politicamente) vengono accusati di aver minacciato un occupante per costringerlo ad abbandonare una struttura. Un’indagine a tempo record, svolta dalla Digos Livornese, che ha portato ad una ordinanza di applicazione di misura cautelare di “divieto di avvicinamento” alla struttura medesima per tutti i componenti oltre che ad una denuncia penale per alcuni “fantasiosi” reati. Un attacco gravissimo che arriva proprio in questi giorni quando il nostro sindacato è impegnato su molti fronti. Per il 14 gennaio è prevista una manifestazione in piazza Cavallotti contro le politiche dell’attuale governo in tema di lavoro e emergenza abitativa. Un attacco da cui sapremo difenderci in tutte le sedi.
Che dire? Non ci siamo dimenticati le gravi dichiarazioni di un ispettore della Digos che neanche un mese fa chiese ad un inquilino di una occupazione “di informarsi se esistevano delle famiglie che avevano avuto problemi con il sindacato e di portarle in Questura da lui”. Non ci dimentichiamo che il nostro sindacato è stato l’unico ad avere il coraggio di denunciare il “racket” tra gli abitanti del palazzo del Picchetto quando la solerte Digos locale monitorava da tempo quella struttura senza mai intervenire".
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