Obama esce di scena in maniera quasi infantile, come vendicatore della Clinton. Sanzioni alla Russia, ritenuta colpevole della vittoria di Trump su un'élite incapace di interpretare l'umore dell'opinione pubblica. Rinnovo delle sanzioni all'Iran, colpevole di essere un Paese che non si piega agli Usa e di avere raggiunto in Siria un accordo di tregua con Mosca e Ankara. Ha fatto poco, se non l'accordo sul nucleare con Teheran senza però dargli alcun seguito. Sarà rimpianto solo se il successore farà peggio: in otto anni ai vertici dell'Ufficio Propaganda, lui ha soprattutto moltiplicato le illusioni. Buona fortuna
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