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27/12/2016

La fabbrica degli utili idioti non va mai in crisi

Mi sto occupando di rivoluzionari autentici, partigiani, ribelli e qualche pataccaro rosso, più rosso di tutti i rossi, proprio come oggi, spesso provocatori e confidenti di polizia. Un libro faticoso, che mi tiene in casa più che fuori, ma ciò che mi accade attorno lo so. Pochi mesi fa un capitan Fracassa si è messo a minacciare, perché, dice lui, visto che sei amico del sindaco, ora sei borghese, riformista e nemico di classe...

Giorni fa, non so bene quali proletari comunisti e sprezzanti mi hanno definito «corifeo emozionale di De Magistris». Il 25 dicembre scorso il grande salto di qualità: i custodi della rivoluzionaria purezza stavolta hanno dato fuoco alle polveri, organizzando ai danni di Michele Franco, compagno autentico e amico cui tengo molto, un agguato ai limiti dell’eroismo: in vantaggio di età e di numero. Le ragioni?

«La componente di antagonisti e comunisti rivoluzionari napoletana considera provocatori, dissociati, personaggi ambigui, riformisti e piccolo borghesi» Michele Franco e quelli che «sostengono lo Stato borghese anche localmente (Comune)»; essi sono «traditori degli interessi immediati politico storici proletari, in quanto controllano socialmente il proletariato per subordinarlo allo Stato borghese operando sui suoi interessi immediati (ruolo svolto dai riformisti del PCI negli anni 70-80, oggi dai dissociati, provocatori, piccolo borghesi riformisti legati allo Stato borghese locale e pertanto […] nemici di classe pur essendo presenti nei movimenti […]. Essi vanno combattuti con l’azione politica di massa, con la chiarezza, con le organizzazioni di movimento che devono radicalizzarsi ed espellerli, con le lezioni radicali e fisiche. Altro discorso vale per i movimenti economicisti e chi ha una coscienza politica insufficiente. Per costoro esiste possibilità di confronto a patto che non siano opportunisti».

La madre dei cretini purtroppo è perennemente incinta e la fabbrica degli idioti non conosce crisi.

Di errori in questa faccenda ce ne sono tanti, ma uno va subito corretto: questi con la rivoluzione non c’entrano nulla. Sono figli di padre ignoto.

Non si sa bene se camorristi o squadristi.

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