In generale non è mai una bella notizia quando uno sciopero fallisce, tuttavia il flop della mobilitazione indetta da Fim, Fiom e Uilm evidenzia l’enorme distanza tra i gruppo dirigenti nazionali e il sentire comune dei lavoratori di Arcelor Mittal di Taranto. Ormai più nessuno crede ad Arcelor Mittal, dopo aver verificato concretamente che lo stesso gruppo non ha nessuna volontà di ambientalizzare lo stabilimento ed adeguare gli impianti produttivi. Ormai appare chiaro a tutti che il diritto alla salute è diventato inconciliabile con il lavoro dell’acciaieria.
USB non ha proclamato sciopero perché oggi è necessario un nuovo intervento pubblico nella politica industriale di questo paese, intervento senza il quale i privati agiscono solo a fini speculativi lasciando veleni e disoccupazione nei territori.
USB lavora ad una mobilitazione che metta al centro il ritorno in mano pubblica del gruppo, la programmazione dello spegnimento dell’area a caldo e la costruzione di un’alternativa industriale, occupazionale e di reddito per i migliaia di lavoratori interessati.
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