Corso accelerato di mistificazione storico-propagandistica.
In merito alla fossa comune trovata in Slovenia alcuni giorni fa.
Nei giorni 27 e 28 agosto leggiamo quanto segue.
Pagina di Radio Capodistria, firma Stefano Lusa:
«sono stati trovati anche i resti di almeno una donna, comunque non ce ne sarebbero più di cinque. Nessuno aveva meno di 15 anni».
L’Avvenire, firma Lucia Bellaspiga:
«Oltre un centinaio erano ragazzini tra i 15 e i 17 anni, e assieme a questi abbiamo rinvenuto anche cinque donne».
Il Giornale, firma Fausto Biloslavo:
«Dei resti di 250 vittime riesumate nella foresta di Kocevski (sic) oltre un centinaio avevano fra i 15 e 17 anni e almeno cinque sono donne».
Il giorno 29 su l’Avvenire appare una lettera di Matteo Salvini:
«… i resti umani di circa 250 persone, per lo più ragazzini tra i 15 e i 16 anni, innocenti».
Il 2 settembre abbiamo invece l’Unione degli Istriani che parla di
«resti di 250 giovani vittime dei partigiani comunisti titini»
ed il servizio di Andrea Romoli su Rai 2 (vedi foto):
«dove l’esercito di Tito aveva gettato donne e bambini».
Poi se gli fai presente che in conferenza stampa s’era detto che le donne erano 5 e che i minorenni (non minori di 15 anni) erano un centinaio, tu sei “negazionista”, non sono loro che ingrassano bufale che manco a Mondragone.
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