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05/09/2020

Zangrillo, faccia di bronzo


Il 31 maggio,  Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva del privatissimo e lussuosissimo San Raffaele di Milano, affermava che il coranavirus clinicamente non esisteva più. Successivamente è giunto a sostenere che il Covid fosse clinicamente morto.

Ora Zangrillo sta cercando in tutti i modi di guarire da quel virus inesistente e morto il suo più danaroso paziente, Silvio Berlusconi.

In questi mesi Zangrillo è diventato una bandiera per tutti coloro che sostenevano come la malattia fosse un complotto del potere – a sua volta asservito ai cinesi – e alcuni di essi domani a Roma scenderanno in piazza coi nazifascisti di Forza Nuova.

Ora l’ineffabile primario, osannato dai terrapiattisti della pandemia e dagli avanguardisti della mascherina, messo un poco alle strette dalla realtà, afferma che sì, forse le sue affermazioni passate, le ultime un mese fa, erano un poco stonate.

Stonate? Ma Zangrillo crede di essere Bocelli, che almeno ha chiesto scusa per le sue analoghe bischerate? Si può essere celebrità e colossali facce di bronzo, Alberto Zangrillo lo conferma.

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