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02/12/2021

Costruiti i primi robot viventi capaci di riprodursi

I primi robot viventi chiamati Xenobot, ora possono anche riprodursi, Realizzati con cellule della rana Xenopus aggregate in sfere di pochi millimetri programmate dall’intelligenza artificiale. Molto simili al noto videogioco Pac-Man, sono in grado di muoversi nello spazio e auto-replicarsi assemblando le cellule che incontrano lungo il percorso fino a formare nuovi organismi.

La notizia è stata diffusa solo ieri, ma in realtà già a gennaio del 2020 la rivista Le Scienze ne aveva annunciato la riuscita dell’esperimento.

Gli scienziati che li hanno creati, sono un team di ricercatori impegnati tra l’università del Vermont, la Tufts e l’Istituto Wyss di Harvard, i quali affermano che gli Xenobot si sono inventati, in tutta autonomia, un sistema riproduttivo completamente nuovo.

Per il momento gli Xenobot, per quanto affascinanti, rimangono una scoperta senza un’implementazione pratica. Ma secondo i ricercatori le ramificazioni di questa tecnologia potrebbero essere molteplici – dalla raccolta di microplastiche nell’oceano alla medicina rigenerativa.

È però doveroso – e inquietante – sottolineare che la ricerca è stata co-finanziata anche dalla DARPA (Defense Advanced Research Project Agency), l’agenzia federale USA che si occupa dello sviluppo di tecnologia con impieghi militari.

Comprensibili le preoccupazioni circa un organismo biotecnologico in grado di replicarsi autonomamente, ma per ora i ricercatori hanno assicurato che l’esperimento è stato condotto in un ambiente di laboratorio controllato al massimo, ed è facilmente eliminabile, trattandosi di tessuto organico biodegradabile.

In sintesi: le macchine organiche raccolgono le cellule staminali e le organizzano in una palla. Questo gruppo di cellule in un certo senso “matura” e a un certo punto diventa uno Xenobot a sua volta. Il principio di base, la replicazione cinetica, è un fenomeno che è effettivamente noto, ma solo a livello molecolare. Non si era mai osservato a livello di un organismo intero, ma nemmeno a quello di una semplice cellula.

Per realizzare questi organismi multicellulari artificiali (cioè programmati per svolgere funzioni diverse da quelle naturali), i ricercatori hanno prelevato delle cellule dalla pelle di larve di rana Xenopus laevis e le hanno incubate fino a ottenere piccoli organismi pluricellulari ricoperti di ciglia e capaci di muoversi.

Successivamente, questi organismi sono stato posti su una piastra insieme ad altre singole cellule di Xenopus sparse qua e là. Grazie alle loro ciglia, i piccoli Pac-Man hanno iniziato a muoversi compattando le cellule che incontravano via via lungo il percorso: una volta adese le une alle altre, queste cellule hanno dato vita ad altri organismi dotati di movimento in appena cinque giorni.

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