19/12/2021
Strage di operai a Torino. Introdurre il reato di omicidio sul lavoro!
Non passa giorno, in questo disgraziato Paese, senza che si consumino gli ennesimi, abominevoli, omicidi sul lavoro. A Torino il crollo di una gru ha spezzato le vite di tre operai e fatto diversi feriti, dopo che a Trieste 24 ore prima un altro operaio ha perso la vita in modo simile.
Una catastrofe quotidiana, una sequela di omicidi di un sistema produttivo sempre più spietato, interessato unicamente al profitto e insensibile alle vite umane.
L’edilizia è uno dei settori trainanti di una “ripresa” economica capitalistica ora votata al “green” e alla riconversione ecologica. Ma è anche uno dei settori dove lo sfruttamento è più alto, i tempi di lavoro più frenetici e l’attenzione alla sicurezza di fatto compromessa all’origine.
Le prime parole dei vigili del fuoco, che parlano di cedimento strutturale alla base della gru, sono inquietanti. Chi controlla i cantieri? Dove sono gli ispettori del lavoro? Che fine hanno fatto le mirabolanti promesse del governo di alcuni mesi fa? Come USB ha subito sottolineato, sono rimaste aria fritta.
Non serve piangere sulle morti, se il sindacato non conduce quotidianamente la battaglia contro lo sfruttamento e l’impoverimento dei lavoratori, contro modi i tempi di lavoro inumani. È per questo motivo che USB ha lanciato la campagna per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio sul lavoro, proprio come è stato fatto per contrastare i morti sulle strade con il reato di omicidio stradale.
E serve garantire la totale impunità e salvaguardia dal licenziamento per i lavoratori e le lavoratrici che denunciano le irregolarità aziendali in tema di sicurezza.
Il Piemonte, come territorio in crisi e alla perenne ricerca di identità, è una delle terre più colpite: con angoscia il ricordo va alla strage del Mottarone. Il nostro lavoro sindacale è sempre più strettamente legato alle dinamiche della sicurezza e l’apertura dello sportello di Rete Iside anche nella nostra sede di Torino, vuole essere uno strumento in più per difendere i lavoratori dagli omicidi sul lavoro.
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