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22/12/2021

Via l’amianto dalle scuole!

Nell’ultimo anno e mezzo, anche in relazione alla pandemia di Covid 19, è cresciuta in Italia l’attenzione verso le condizioni ambientali e strutturali delle scuole.

Tuttavia, un aspetto molto grave è rimasto ignorato: la presenza dell’amianto in una percentuale significativa di istituti. La situazione è stata riportata alla luce da una sentenza che si potrebbe definire storica del tribunale di Bologna, che ha condannato lo Stato a risarcire un milione di euro alla famiglia di un’insegnante, Olga D’Emilio, deceduta nel 2017 a causa di un mesotelioma contratto durante il suo servizio in una scuola media.

L’insegnante, durante il decorso della malattia, aveva ottenuto dall’INAIL il riconoscimento della sua patologia come malattia professionale. Ora il tribunale ha emesso la sentenza di condanna dello Stato poiché esso deve garantire condizioni sicure agli studenti e ai lavoratori.

I familiari della prof. D’Emilio si erano rivolti, per la causa, all’Osservatorio Nazionale Amianto, il cui presidente, Ezio Bonanni ha dichiarato che il caso dell’insegnante bolognese non deve essere considerato isolato.

Infatti, sulle 53.313 scuole italiane, statali o paritarie, ben 2292, pari al 4,3%, sono segnalate come non bonificate dall’amianto. Ciò significa che 360.000 studenti e 50.000 lavoratori vanno tutti i giorni a scuola in situazione di rischio per l’esposizione all’amianto, che provoca il gravissimo mesotelioma ma anche altre patologie asbesto-collegate.

È peraltro dimostrato che le patologie legate all’amianto provocano un aumento della mortalità in caso di Covid. L’amianto si trova, nelle scuole, nelle onduline dei tetti e in altre strutture esterne, ma anche in alcune interne, come gli impianti elettrici e i pavimenti in linoleum.

Vale la pena ricordare che il rischio di contrarre mesotelioma in seguito all’esposizione all’amianto è altissimo e invasivo, tanto che in passato sono stati denunciati casi di donne ammalatesi solo per avere lavato le tute dei mariti che lavoravano in fabbriche dove era presente l’amianto.

Gli istituti non bonificati e segnalati si trovano soprattutto al nord, ma ciò non deve lasciare tranquilli studenti e lavoratori del meridione, poiché nelle regioni del sud le autorità sono meno attente ai problemi dell’edilizia scolastica e quindi dell’amianto, tanto che le scuole a rischio potrebbero essere anche più numerose della media nazionale del 4,3% ma semplicemente non segnalate.

Un ennesimo scandalo che si apre nel nostro paese in materia non solo di edilizia scolastica ma anche, evidentemente, di sicurezza sul lavoro, tema sul quale nel nostro paese i controlli sono straordinariamente carenti quando non inesistenti.

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