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19/12/2021

Alta velocità, si va a Parigi! Ah, ma la linea già c’è?


Esultate, gente, esultate! È stata inaugurata la linea ferroviaria alta velocità da Milano a Parigi!

“Dal 18 dicembre i treni Frecciarossa 1000 percorrono la tratta da Milano Centrale a Parigi Gare de Lyon”. In sole sette ore, comodamente seduti e senza la paura di cadere dal cielo, lascerete la Madunina e vedrete la Torre Eiffel. E naturalmente viceversa.

La strategia commerciale di Trenitalia si conferma anche su questa tratta, con alcuni (pochissimi) posti venduti a soli 29 euro, se potete prenotare mesi prima.

Tutto bello, efficientissimo, modernissimo, rassicurante e promozionale. Si omette in genere di ricordare che un treno sulla stessa linea c’era già, il francese Tgv, che parte da e arriva proprio a Milano... Ma non fa niente, la concorrenza è l’anima del capitalismo, no?

Il lettore, e ancor più il telespettatore, assiste soddisfatto, pensando a quando potrà farsi il suo viaggetto low cost...

A noi, che siamo viaggiatori ansiosi di pagare poco, ma anche un po’ attenti alla geografia, viene in mente una domanda: ma che strada fa, questo Frecciarossa ad alta velocità?

No, perché sono 40 anni che si parla di costruire una linea ad alta velocità che colleghi Torino e Lione, si mandano truppe in Val Susa per proteggere i lavori (per ora solo “ispettivi”, un tunnel geognostico, ma con devastazione della valle per costruire megaparcheggi per i mezzi da lavoro, nonché per i camion dei militari).

Quaranta anni che la popolazione valsusina si oppone, resiste, sabota, ostacola, con l’aiuto di molti solidali. Quaranta anni di repressione, cariche, condanne, scontri, processi, multe. E di lavori che vanno a rilento e, come da tradizione speculativa, vedono levitare i costi verso il cielo come una mongolfiera.

Dunque: quale cavolo di strada fa questo nuovo convoglio ad alta velocità?

I giornali diligentemente segnalano le stazioni: “Dalla stazione di Paris Gare de Lyon il Frecciarossa è partito alle 7:26 con fermate a Lyon Part Dieu, Chambery-Challes-Les-Eaux, Modane, Torino”.

Notate nulla? Non vi ronza un po’ qualcosa tra le orecchie?

Questa treno alta velocità ferma a Torino e a Lione... Dunque un Tav tra queste due città esiste già, e passa proprio per la val Susa. E allora cosa diavolo vanno costruendo, ancora?

In teoria, un percorso a più bassa quota, tutto in galleria, evitando il passo del Frejus, per guadaganare – udite, udite! – qualche minuto di viaggio in meno. Minuti, non ore...

Diciamo in teoria perché, come dovrebbe essere noto – se i media facessero informazione anziché “servizietti” per i loro editori (che partecipano al progetto Tav) – da parte francese non esistono ancora nemmeno i progetti.

E sarebbe davvero scortese, nei rapporti internazionali, trapanare una catena di montagne per sbucare in territorio altrui senza chiedere permesso...

Non potete credere che una linea alta velocità esista già da decenni, e che passi proprio per la Val Susa?

Beh, eccovi qui sopra il tracciato ufficiale. Ma poi, per favore, chiedetevi anche a chi serve stravolgere una valle per fare un tubo che non serve a un tubo, che non porta da nessuna parte e che ne affianca un altro già esistente (e che viene usato anche poco: il 35% nel traffico possibile).

A chi fa i lavori, certamente. A chi li paga (i contribuenti, cioè noi), sicuramente no.

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