Presentazione


Aggregatore d'analisi, opinioni, fatti e (non troppo di rado) musica.
Cerco

28/12/2021

Come sempre, in Lombardia è caos sanitario

Ciò che è successo in Lombardia e in particolare a Milano, nei giorni attorno al Natale, qualifica ancora una volta la giunta regionale come pericolosa per l’incolumità e la salute dei cittadini.

Nei giorni precedenti Natale, nella città di Milano si è registrato un incredibile caos dovuto alla disperata ricerca di tamponi e test da parte dei cittadini. In coda (qualche volta per un chilometro) davanti alle farmacie e ai centri diagnostici erano in migliaia, con le motivazioni più varie, per richiedere un tampone.

C’era chi aveva avuto contatti con positivi e doveva verificare il proprio stato (tra questi molti genitori con bambini in seguito a contatti scolastici), chi partiva per un viaggio che richiede tale test, infine chi, semplicemente angosciato dal rialzo dei contagi, voleva essere certo di poter andare in visita a genitori anziani e nonni senza crear loro danno.

Oltre a queste persone, i soliti, incalliti no-vax che devono fare il tampone per andare a lavorare.

Facilmente intuibili le speculazioni sui prezzi dei tamponi che sono avvenute. il caos tamponi si è presto esteso, peraltro, alle città di Bergamo, Como e Pavia.

Tuttavia, la situazione più incredibile è quella degli ammalati di Covid ormai guariti, che devono rivolgersi al proprio medico di base per ottenere il tampone molecolare che permette loro di uscire, riprendere il lavoro e la vita sociale.

Infatti, i medici di base non riescono a prenotare nulla in una piattaforma bloccata da giorni e giorni. Alcuni ammalati sono quindi costretti a pagarsi i costosi tamponi molecolari presso strutture private, mentre altri – ed è il caso più pericoloso dal punto di vista sanitario e sociale – non denunciano di avere dei sintomi nel timore di dovere attendere per settimane il liberatorio tampone.

In questa situazione di caos, Letizia Moratti, assessore al welfare e vicepresidente della Regione, ha annunciato l’istituzione di un gruppo di lavoro per i tamponi che sarebbe entrato in azione il 27 dicembre, cioè circa un mese dopo l’esplosione della nuova ondata pandemica dovuta alla variante Omicron.

Tale gruppo si è effettivamente riunito e ha annunciato il potenziamento degli impianti di Trenno e della Fiera, ma senza dare scadenze su quando ciò avverrà. Si sa solo che il punto Gallarate-Malpensa sarà potenziato da mercoledì 29.

In pratica, di fronte alla legittima apprensione dei cittadini, ma anche al loro senso di responsabilità, per cui molti si pongono in quarantena “volontaria” o evitano situazioni ritenute a rischio, la Regione come sempre abbandona i lombardi a se stessi.

Il 25 dicembre, mentre il TG Regionale annunciava demagogicamente che agli Spedali Civili di Brescia (noti peraltro per le proteste del personale contro i turni insostenibili e la mancanza di attrezzature e supporti) si vaccinava anche il giorno di Natale, a Milano tutti i centri risultavano chiusi, a partire dal principale, il “Palazzo delle Scintille”.

È evidente la contraddizione tra i continui inviti ai cittadini a vaccinarsi e tale chiusura, causata evidentemente dalla ormai cronica mancanza di personale, dovuta alla malagestione della Regione.

Si arriva così alla data del 27 dicembre, in cui le farmacie annunciano che anche i test domestici, notoriamente poco attendibili e non validi per la certificazione pubblica ma ultimo rifugio per molti cittadini disperati, sono completamente esauriti.

È il risultato evidente della mancanza, nei giorni precedenti, della possibilità di fare test più attendibili, per cui molti si sono riversati sulle prove domestiche.

A Milano è peraltro ormai impossibile trovare anche le mascherine FF2P, tranne che in alcuni esercizi che propongono la versione “a colori” proposta a 2,50-3 euro al pezzo. Il risultato è che il decreto governativo che impone l’uso delle mascherine FF2P sui mezzi pubblici ricorda le storiche grida di manzoniana memoria.

Mentre tutto ciò accade nel capoluogo e nella città metropolitana di Milano, Letizia Moratti passa il suo tempo a pranzare, a Roma, con Giorgia Meloni per discutere della sua possibile candidatura a presidente della Repubblica.

Che tutta Italia sia avvertita del personaggio con cui abbiamo a che fare.

Fonte

Nessun commento:

Posta un commento