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15/12/2021

Studenti a “valanga” nelle occupazioni romane contro il silenzio della politica

Non si fermano più. Le scuole romane (ma qualcosa comincia a muoversi anche oltre) sono in subbuglio come non si vedevano da anni, un livello di mobilitazione di assoluto rilievo che si innesta in un “clima da sciopero”, lanciato lo scorso 11 ottobre (poco dopo la prima occupazione del Cine-Tv Rossellini) dai sindacati conflittuali, che sembra rientrare finalmente tra le parole d’ordine del paese.

Una classe politica che invece continua a disinteressarsi di decine di migliaia di studenti e studentesse che alla normalità del tran-tran quotidiano, la cui sola certezza è che nulla cambi, scelgono di organizzarsi e di mettersi in gioco, sfidando freddo notturno, presidi sceriffi, forze di repressione, stampa ancora troppo asservita alla linea del silenzio e del rigore dettata dal governo.

Solo stamattina, al momento in cui scriviamo, gli “studenti romani al contrattacco” hanno occupato l’Enzo Rossi sulla Tiburtina, il Teresa Gullace a Cinecittà, il Levi Civita sulla Prenestina, il Keplero sulla Portuense, il Caravaggio in zona Laurentina, e altre ancora, si dice su “radio scuola”, seguiranno.

“Edilizia scolastica disastrata, mancanza di professori, un futuro negato a un’intera generazione: oggi ci riprendiamo tutto”, scrivono i ragazzi dal Gullace.

“Gli studenti si oppongono fermamente al modello scolastico perpetrato dal Governo Draghi e dal Ministro Bianchi”, replicano dall’Enzo Rossi, una scuola “dove la crescita formativa e lo scambio vengono prontamente azzerate, mentre viene proposto ed incentivato il modello scuola-azienda, dove vediamo presidi-manager dai poteri illimitati: la risposta repressiva alle recenti occupazioni e proteste ne è un esempio”.

La situazione più complessa sembra proprio all’Enzo Rossi, dove il preside si rifiuta di aprire un dialogo con i ragazzi in lotta e ha fatto entrare i carabinieri nell’istituto, i quali stanno assumendo l’atteggiamento minaccioso, dal punto di vista fisico e verbale, che troppo spesso in questi ultimi due mesi abbiamo visto all’opera.

La risposta studentesca è un’assemblea che si sta tenendo nel cortile della scuola, dimostrando una volta di più una maturità sociale e politica nell’affrontare collettivamente, mediante la discussione e l’organizzazione, il silenzio e il manganello proposto dalle istituzioni.

Proprio contro quest’atteggiamento degli ambiti di governo, a vari livelli, dalla città fino alle sfere più alte dei ministeri, ieri sera gli studenti dell’Opposizione Studentesca d’Alternativa hanno lanciato un appello a tutti gli istituti in lotta per proseguire la mobilitazione fino a che le istituzioni non accetteranno il dialogo con gli studenti e le studentesse protagonisti di questa “valanga” autunnale di occupazioni.

“Chiamiamo gli studenti di Roma e di tutta Italia alla lotta finché Ministero, Prefetto e Città Metropolitana non ci convocheranno per un incontro”, si legge nella nota a un video diramato ieri sera su Instagram.

“Non provate a descrivere le occupazioni come perdite di tempo, la richiesta degli studenti è chiara: vogliamo avere voce in capitolo riguardo le decisioni sulla scuola! La lotta non si ferma”.

Il protagonista del video è Simone, detto “Chaez”, che ieri mattina è stato portato in commissariato da tre agenti in borghesi, insieme a una decina di studenti e studentesse, mentre al Plauto si chiedeva l’assemblea straordinaria. Per uno di loro è scattata anche la denuncia a piede libero per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Il video è stato girato al liceo Pilo Albertelli, zona Esquilino, che ieri pomeriggio proprio in solidarietà con i compagni del Plauto ha “ri-occupato” per la seconda volta in questo autunno, contro – continuiamo a scriverlo – la risposta da ordine pubblico a un problema tutto politico come quello della formazione delle generazioni di domani.

All’Albertelli, ieri sera è arrivata in solidarietà e in appoggio alla mobilitazione Beatrice Gamberini, candidata di Potere al Popolo Roma alle prossime elezioni suppletive che il 16 gennaio dovranno assegnare il posto alla Camera lasciato libero da Roberto Gualtieri, traslocato nel frattempo al Campidoglio.

In serata è arrivato l’appoggio via Facebook anche di Ascanio Celestini, in tour con il suo spettacolo su Pier Paolo Pasolini, uno dei pochi intellettuali sempre disponibile a mettersi in gioco, dalla parte giusta, ogni qual volta il presente e il futuro del paese lo necessita.

Il clima tra i ragazzi è incandescente, questo completo disinteresse condito dall’uso delle forze dell’ordine è un momento di “coscienza politica” del vero volto che le istituzioni di un sistema basato sullo sfruttamento modella a sua immagine e somiglianza.

Un volto ancora troppo dissimulato dai maggiori organi d’informazione, da quelli privati a quello che fu il servizio pubblico Rai, ancora troppo “distratti” nei confronti di un “fatto politico” quale sono gli “studenti contro Draghi” che occupano almeno 50 scuole nell’arco di due mesi.

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Fonte e foto delle occupazioni

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